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Un film insignificante di Ridley Scott

Nessuna verità

Spionaggio con di Di Caprio e Crowe al servizio della CIA


di Oriana Maerini


“Nessuna verità” è tratto dal romanzo con lo stesso titolo di David Ignatius, un giornalista che si è occupato per 10 anni di questioni relative alla CIA ed al medio oriente per il The Wall Street Journal ed è sceneggiato da William Monahan, premio Oscar per The Departed. Narra le vicende di Roger Ferris (Leonardo DiCaprio), l’uomo migliore di cui dispongono i servizi segreti americani, al servizio del veterano, Ed Hoffman (un Russell Crowe ingrassato ed invecchiato) che è sulle tracce di un importante terrorista che ha organizzato una serie di bombardamenti eludendo la più sofisticata rete di servizi segreti del mondo. Per attirare allo scoperto il terrorista, Ferris viene catapultato in medio oriente e si insinua nel suo mondo pericoloso del doppiogioco spionistico di questa zona calda del pianieta. Uscirà traumatizzato e scottato da questa esperienza, tanto da ricredersi sulla sua stessa missione. Due ore e otto minuti di intrigo di spie e terroristi allo sbaraglio è davvero troppo uno spettatore medio che non va pazzo per il genere e il film, per essere realizzato da un cast stellare (anche la troupe creativa dal direttore della fotografia (Alexander Witt) allo scenografo ( Arthur Max) annovera tutti persone nominate all'oscar), non dona quello che promette sulla carta.



Pur avendo tutte le carte in regola di una pellicola d'azione Nessuna Verità perde mordente grazie alle interminabili sequenze di dialogo fra i protagonisti che, alla lunga, sortiscono l'effetto di annoiare lo spettatore. Scott punta molto a descrivere il rapporto psicologico conflittuale fra i due "duellanti" della CIA (le due facce dell'America?) che rappresentano però, entrambi l'ambiguità dell'essere umano. Infatti anche il "buono" Di Caprio, pur professando la ricerca della verità, non rinuncia alle bugie ed al doppio gioco ai danni del capo dei servizi segreti giordani che gli aveva accordato la sua fiducia. Insomma il bene e il male si confondo nel magma dell'esplosiva situazione mediorientale e il messaggio del film sembra essere quello che nella vita non ci si può fidare di nessuno. Appiccicata e poco convincente, sembra, inoltre, la storia d'amore di Di Caprio con la bella profuga palestinese per il cui amore, forse, lui rinuncerà a tornare negli States. Script decisamente poco realistico anche perchè l'aspetto romantico del personaggio è in contratto con tutto il suo agire precedente dove si dimostra astuto, bugiardo e privo di scrupoli. Il finale ricorda molto quello de I tre giorni del Condor e film sembra servire solo ad aggiungere un ulteriore capitolo alla già sterminta saga sulla guerra post 11 settembre al terrorismo islamico. Inoltre Scott è colpevole di aver messo in bocca ai personaggi battute imbarazzanti di un semplicismo da spot di propaganda politica pro-americana.
Insomma il bravissimo regista che era tornato a convincerci con American gangster, scivola ora sulla buccia di banana rappresentata da un film stereotipato e senza mordente. Un dejà-vu che, forse, più che i cinefili cultori del suo stile registico potrà appassionare gli ingegneri informatici perchè mette in evidenza come, oggi, le trame spionistiche si avvalgano sempre più spesso delle tecnologie informatiche (attraverso il solo uso del computer Di Caprio riesce a creare persino una finta cellulla terroristica!!).

giudizio: * 1/2

La bella infermiera di cui si innamora Leonardo Di Caprio
Golshifteh Farahani
Nel film "Nessuna Verità"



(Domenica 23 Novembre 2008)


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