 Parla del suo ultimo film ora sugli schermi italiani Richard Gere Protagonista di amore romantico
di Oriana Maerini Richard Gere, il divo dalle origini anglo-irlandesi (il cognome originario era Gear), a Hollywood è, ironicamente, definito "l'attore che pensa". Infatti ha saputo arricchire il suo appeal da sexy- symbol di bellissimo ever green con un carisma da attore-filosofo. Le sue fan, comunque, che correranno ad ammirarlo anche in questo suo ultimo film rimangono, forse, più attratte dal suo fascino ambiguo e conturbante (un mix fra Rodolfo Valentino e James Dean) che dalle sue opinioni politiche e religiose. Capelli quasi completamente bianchi, completo grigio che veste un corpo sempre "felino" e occhiali senza montatura: così l'ex American Gigolo si è presentato a Roma, alla conferenza stampa promozionale del film “Come un uragano”, regia di George C. Wolfe, nel quale recita a fianco di Diane Lane. Il film, tratto dall’omonimo romanzo del 2003 di Nicholas Sparks è una commedia romantica dove Gere interpreta il ruolo di Paul un uomo deluso della sua vita sentimentale che, costretto a passare a rimanere con la moglie in un’isoletta del Nord Carolina, dove incombe un uragano, riscopre sentimenti ed emozioni che credeva perduti. Oggi, nonostante abbia molte primavere in più sulle spalle il fascinoso Gere, nei panni del marito deluso, non ha nulla da invidiare al personaggio del prestante Julian Kay, il puro oggetto di desiderio, che interpretò nel 1980, conquistando le platee femminili.
Si ritiene una persona romantica, come lo è nei film? In un certo senso…(sorride) Il mio cuore si spezza facilmente ma non credo di essere eccessivamente romantico. Mia moglie e io siamo persone molto occupate e non ci scriviamo lettere come nel film. Ci limitiamo a lasciarci postit di promemoria quando stiamo per uscire.
Che cosa l’ha attratta in questo ruolo? Mi piaceva l’idea di tornare a lavorare con Diane Lane. Recitiamo bene l’uno a fianco dell’altra perché intendiamo il lavoro in maniera simile. In realtà all’inizio il film non mi intrigava quindi ho chiesto al produttore di cambiare il copione. Come riferimento abbiamo i film giapponesi, per la loro semplicità, e, insieme abbiamo riscritto la storia.
Come un uragano è un film adatto solo ad un pubblico femminile? Spero di no! Non è solo una commedia romantica sul rapporto di coppia. Ci sono anche tre padri e tre figli e si analizza molto il rapporto genitoriale. È una storia d’amore per adulti, fra due persone che non stanno cercando una relazione per definire se stessi. In ogni caso la loro vita cambierà e non solo per il tempo che passeranno insieme.
Oggi lei è noto anche per le sue battaglie politiche a favore dei Tibetani… ! Loro sono la mia famiglia, i miei amici più cari. Tutti gli esseri umani sono per me molto vicini ma in particolare lo sono i tibetani. La Cina ha distrutto il Tibet. Questo Paese era ciò che è per voi europei la Svizzera: uno stato cuscinetto smilitarizzato che manteneva l'equilibrio fra l'impero sovietico a nord, il cinese ad est, il mussulmano ad ovest e l'indiano a sud. Per questo i cinesi, nel '49, lo hanno invaso con un'armata di 700.000 uomini.

Per questa causa si è anche improvvisato fotografo. Si, qualche anno fa ho pubblicato un libro di fotografie sul Tibet che si chiama "Pilgrim".
Qualche hanno fa aveva dichiarato che intendeva ritirarsi dalle scene… No (ride), non intendo ritirarmi! Oggi, mi sto godendo questa mia professione più di quanto non abbia mai fatto in passato; forse è dipende dall'avanzare dell'età! Si, a volte, avverto la voglia di avere più tempo per me stesso: per fare delle passeggiate nel bosco e dedicarmi di più alle cose che amo. Ma l'attore è una professione che continua a piacermi molto e che mi dà parecchie soddisfazioni. Inoltre sono molto contento anche del lavoro che in tutti questi anni ho fatto al di fuori del mondo del cinema.
Qual è il ruolo che più gli è rimasto nel cuore? Non sono un attore che guarda spesso i suoi film. Qualche settimana fa, fra un jet lag e l'altro, una sera, facendo lo zapping davanti alla Tv, sono rimasto colpito da un personaggio che mi ricordava qualcuno: ero io in "All'ultimo respiro". La mente è tornata indietro e mi sono ricordato il grande divertimento che ho provato nel girare quel film. Quel ladro di automobili era davvero un personaggio spontaneo che non richiedeva grandi impegni di processi mentali.
Qual è la cosa che più la emoziona? "Ciò che mi rende più felice è la capacità e la certezza che la mente può effettivamente portare alla gioia universale tutti gli uomini. Se un uomo riesce ad espanderla ed alimentarla non ci sono né gioielli, né potere, né soldi che possano eguagliare la sua potenza. Non c'è nulla di più prezioso della nostra mente. Se guardiamo un bambino vediamo come sia preda delle proprie emozioni ancora primitive; ci accorgiamo di come sia egocentrica la sua visione della vita. Ma la mente umana può trasformarsi in un giardino rigoglioso.

(Giovedì 25 Dicembre 2008)
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