 Commedia intelligente con uno sguardo d'attualità sui rapporti di coppia Matrimonio all'inglese La regia di Elliot è in stato di grazia
di Samuele Luciano Ecco come un regista pressoché anonimo, di origine australiana, confeziona una splendida commedia in costume ambientata nel primo ventennio del secolo scorso. Oltre a scienziati delle luci, del trucco e della scenografia occorrono degli attori bravi, bravissimi, perché i dialoghi sono salaci, di notevole ritmo e dal gusto secco come lo humor inglese richiede. Poi ci vuole una colonna sonora temeraria, a volte in contrasto col pathos delle scene, costituita da quel jazz che in quegli anni esplodeva e spiazzerà sempre ogni aspettativa. Momenti romantici alternati a scene rocambolesche e a picchi drammatici, fino al finale interessante e finalmente non buonista. Ma per quanto riguarda la narrazione di questa storia si deve molto anche al libro da cui è stato tratto il film, scritto da Nole Coward quando aveva soltanto 23 anni!

Tutto questo e ancora altro è il film di Stephan Elliot “Matrimonio all’inglese” (Easy virtue,) che ci porta dentro un nucleo familiare borghese nelle campagne del Regno Unito, quando ancora non c’era la Ferrari e Nuvolari sognava di diventare un corridore di successo. Quando la giovane vedova americana Larita (Jessica Biel) ruggisce la propria indipendenza in faccia all’ipocrisia e al pudore vittoriano incarnato dalla suocera Mrs. Whittaker. Larita, incantata dal giovane e candido Ben, incontrato per caso tra gli sfarzi della Parigi Belle Epoque si getta a capofitto in un secondo matrimonio, sicura del suo amore, incurante delle origini e dell’età minore del suo nuovo compagno. Arriva perfino a raggiungere i familiari di Ben in Inghilterra, lei che è americana, un maschiaccio dalle forme provocanti e dai modi disinibiti che inesorabilmente e involontariamente non può che oltraggiare il pudore biblico di sorelle, mamma e vicinato tutto. Ma tra un tiro mancino della suocera e un paio di trappole delle cognate Larita trova un alleato proprio nel meno allegro e libertino della famiglia: lo spento Mr. Whittaker, interpretato da un sorprendente Colin Firth. Matrimonio all’inglese è una commedia intelligente con un finale agrodolce e un attualissimo sguardo sui rapporti di coppia e più in generale sul tema della famiglia. La regia di Elliot è in stato di grazia, tranne quando ricorre a qualche espediente tecnologico per sciogliere alcuni nodi narrativi. “Matrimonio all’inglese” è un ottimo film che non ha niente da invidiare a nessun altro matrimonio, compreso quello… All’italiana.
giudizio: * * *

(Mercoledì 7 Gennaio 2009)
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