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![]() Quando Golia prese il fucile Defiance - I giorni del coraggio Resistenza e onore nella foresta di Roberto Leggio Alla fine, dopo aver scandagliato per bene il destino degli ebrei durante lo sterminio nazista, siamo arrivati finalmente alla “celebrazione” dell’ebreo combattente per la libertà. Basta con lager, forni crematori, rastrellamenti e scene di “quotidiana mattanza”. Qui abbiamo i figli di Abramo orgogliosi di non scappare davanti all’invasore assassino, ma pronti a dargli battaglia. Sembra una contraddizione, in questi giorni, nei quali si consumano i massacri di Gaza, ma quello che Defiance mette in luce è la resistenza che un gruppo di ebrei, fece nei confronti dei tedeschi nei giorni posteriori all’invasione dell’Unione Sovietica. Nella fattispecie si racconta la storia vera di Tuvia Bielski e dei suoi due fratelli, che si rifugiarono nei boschi della loro infanzia (la foresta dell’attuale Bielorussia), dove iniziarono una guerra partigiana e allo stesso tempo diedero vitto e alloggio ad una comunità di ebrei transfughi da vari ghetti della zona. Alla fine, i salvati furono più di 1200, mentre i Bielski (quelli che almeno sopravvissero) non chiesero nessun risarcimento. Uomini da leggenda, si potrebbe dire. Invece il film mostra con molta chiarezza, come questi uomini semplici (erano dei contadini), fragili ed ambigui, si ritrovarono ad essere eroi per necessità. Naturalmente per questioni di spettacolarità, la vicenda è stata ampiamente romanzata (come la scena nella quale la comunità si trova a scappare nelle paludi, mentre dal cielo i ricognitori non sembrano nemmeno accorgersi della loro presenza), ma il cinema è fatto anche di questo.
(Giovedì 22 Gennaio 2009) |
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