 Al Centro Sperimentale di Cinematografia Buzzanca e Rambaldi premiati con il diploma Honoris Causa In occasione dell'apertura dell'anno accademico
di Carlo Boccia  Roma. In occasione dell'inaugurazione dell’Anno Accademico del Centro Sperimentale di Cinematografia, la Scuola Nazionale di Cinema, la più antica scuola di cinema d’Europa, sono stati consegnati i diplomi Honoris Causa al Maestro Carlo Rambaldi e all’attore Lando Buzzanca. Alla consegna del Diploma Carlo Rambaldi ha dichiarato “non avrei mai pensato che il frutto del mio lavoro fatto di metallo potesse essere considerato e amato dal pubblico al pari del lavoro di un attore”. Lando Buzzanca ha rivelato, invece, con visibile emozione: “Il Centro Sperimentale è un mito. La commozione per aver ricevuto questo importante riconoscimento mi accompagnerà per lungo tempo… sono davvero felice. Finalmente, a 73 anni, ricevo il primo diploma della mia vita. I miei maestri, Gassman e Totò, sarebbero fieri di me”.

Carlo Rambaldi:
Diventato popolare come "papà" dell’indimenticabile E.T. (1982) di Steven Spielberg, Carlo Rambaldi nell'arco della sua carriera ha conquistato tre volte il premio Oscar per le sue indimenticabili creature: King Kong (1976) di John Guillermin, Alien (1979) di Ridley Scott e E.T. Ha lavorato con i migliori registi italiani e stranieri tra cui Mario Monicelli, Pier Paolo Pasolini e Dario Argento per il quale realizzò gli effetti speciali di Profondo rosso. Ha creato per il musical La Divina Commedia. L’Opera, prodotta da Nova Ars, le tre Furie Aletto, Tersifone e Megera; Lucifero, una sorta di costume animato dall’attore all’interno, e la figura e il carro del Grifone.
Lando Buzzanca:
Debutta al cinema come comparsa nel kolossal Ben Hur (1959), il capolavoro di William Wyler dove interpreta un ebreo nel deserto compagno di prigionia del protagonista. Tre anni dopo sarà Pietro Germi a scoprire le sue capacità attoriali scegliendo di farlo recitare accanto a Marcello Mastroianni e Stefania Sandrelli in Divorzio all'italiana (1962), dove offre una delle sue migliori interpretazioni come caratterista, e in Sedotta e abbandonata (1964). Buzzanca recita anche con altri grandi autori come Elio Petri (I giorni contati, 1962, con Vittorio Caprioli), Dino Risi (I mostri, 1963, con Vittorio Gassman, Ugo Tognazzi e Alberto Sordi) e Antonio Pietrangeli (La parmigiana, 1963, Il magnifico cornuto) Successivamente per interpretare una serie di pellicole comiche come la saga cinematografica italiana di James Tont, una parodia del filone Bond. Diretto da Nanni Loy recita nel film a episodi Made in Italy (1965) accanto a Peppino De Filippo, Anna Magnani e Aldo Fabrizi. Seguirà poi la pellicola di Franco Rossi Una rosa per tutti (1965) e un lungo sodalizio artistico con Bruno Corbucci. L'attore conquista il ruolo di protagonista grazie, però, alla commedia sexy, genere cinematografico italiano di serie B all'interno del quale si impone per la graffiante "masculinità". Pasquale Festa Campanile, Marco Vicario, Steno, Luciano Salce, Gianni Grimaldi e Luigi Filippo D'Amico: questi sono i registi che lo dirigono al fianco di attrici bellissime e avvenenti cone Barbara Bouchet, Laura Antonelli, Sylva Koscina, Rossana Podestà, Agostina Belli e Femi Benussi. Negli anni 70 la sua popolarità è così alta che il disegnatore di fumetti Leone Cimpellin delinea il personaggio di Jonny Logan proprio con le sue fattezze. Con il tramonto del genere sexy la carriera di Buzzanca ha un brusco declino nel mondo della celluloide e questo bravo attore fa un passo indietro tornando fra le fila degli attore di secondo piano sceglie di rifugiarsi nel teatro. Recentemente è rinato artisticamente grazie alla fiction Tv (Mio figlio (2005), La Baronessa di Carini (2007), Chiara e Francesco (2007). Il cinema lo vede, nuovamente come protagonista con I vicerè (2006) di Roberto Faenza.
(Venerdì 6 Febbraio 2009)
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