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Woody Allen ha perso la "voce"

Oreste Lionello: l'ultimo spettacolo

Da Rodi al Bagaglino, 60 anni di successi


di Roberto Leggio


Oreste Lionello è morto e con lui si è spenta la "voce" di Woody Allen. Lionello se ne andato oggi a 81 anni. Una carriera dedicata allo spettacolo, al cabaret, al cinema al teatro in particolare, sempre con spiccata ironia, sempre con carica caustica. Soprattutto la satira politica. Ha “rientepretato” Giulio Andreotti, imitandone la voce ed il comportamento da politico multiforme, dalle molte facce. Ma anche Mastella e ultimamente Di Pietro. Forse con le sue imitazioni dava uno spaccato della politica italiana, più vera del vero. Ma soprattutto ha dato per più di 40 anni la voce a Woody Allen, tanto che da adesso in poi sarà impossibile abbinare un’altra voce alla faccia occhialuta del regista americano. Lionello era nato a Rodi, quando ancora l’isola non era invasa dai turisti, il 18 Aprile 1927, da genitori calabresi di Reggio Calabria, la città dove con amore e odio è cresciuto innamorandosi del teatro. La sua carriera artistica è iniziata proprio lì e poco dopo la guerra era già considerato uno dei padri fondatori del cabaret italiano. E’ entrato in Rai nel 1953 con La Compagnia del Teatro Comico musicale di Radio Roma. Approda però in televisione però l’anno dopo con la trasmissione per ragazzi Marziano Filippo. Ha creato assieme con Castellacci, Pingitore, Cirri e Palombo, la compagnia del Bagaglino nei primi anni sessanta e da allora ne fatto parte, sempre con successo, tanto da fare del Bagaglino una palestra per comici come Pippo Franco, Enrico Montesano, Pino Caruso, Gianfranco D’Angelo e vedette come Pamela Prati e Valeria Marini. Il suo carattere brioso e la sua voce particolare gli hanno permesso di diventare uno dei più grandi doppiatori italiani. Ha dato la voce al grande Charlie Chaplin (soprattutto ne Il Grande Dittatore), a Peter Sellers ne Il Dottor Stranamore, Gene Wilder in Frankenstein Junior, John Belushi, Michel Serrault nella trilogia de Il Vizietto, ma anche a Gerard Depardieu nella versione cinematografica di Cyrano de Bergerac, nel quale ha provveduto lui stesso alla traduzione ed adattare le battute tutte rigorosamente in rima. Il cancro se l’è portato via. Ma la malattia non ha spento la sua simpatia.



(Giovedì 19 Febbraio 2009)


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