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![]() La favola sull'emigrazione di Costa-Gavras Verso l'Eden Riccardo Scamarcio è credibile nel ruolo dell'emigrante di Oriana Maerini Ammetto che da un regista impegnato e "politico" come Costa-Gavras mi aspettavo un'opera diversa, più dura e senza scappatoie. Il regista di capolavori come “Z”, “Missing”, “Amen” ha scelto, invece, per questa sua ultima fatica, uno stile diverso. In Verso l'Eden racconta, infatti, le peripezioe on the road di Elias, un novello ulisse sbarcato su una spiaggia frequentata da nudisti e diretto verso un futuro migliore, con una cifra quasi fiabesca. Il settantenne autore greco emigrato anche lui molti anni fa verso Parigi, narra il fenomeno della migrazione attraverso la lente dell'autobiografia estetizzante e romanzata. Riccardo Scamarcio è, infatti, un emigrante troppo bello ed amato (riesce a cavarsela perchè tutti lo trovano piacente, lo assaltano e se ne innamorano) per incarnare una figura realistica dei giorni nostri. Privo di malizia e di conoscenza dell'opunta società occidentale Elias si destreggia troppo bene nella giungla di cattiveria, razzismo e sfruttamento della ricca Europa. Supera mille traversie e disavventure attraverso il viaggio che dall'isola di approdo lo porta verso la sua agognata meta (Parigi) con travestimenti e disavventure che ricordano molto una comica slapstick d'altri tempi.
(Venerdì 6 Marzo 2009) |
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