| |||||
![]() |
![]() Reality di morte Live! La trash TV ed il trash che c’è in noi di Roberto Leggio E se accadesse veramente di dare in diretta una pistola caricata con un solo proiettile a sei giocatori in uno studio televisivo, con lo scopo di alzare l’audience? Criticheremo la trasmissione, oppure, come certo accadrebbe, resteremo attaccati al video nell’attesa di vedere schizzare il sangue? Può sembrare un paradosso, eppure Live!, opera satirica (ma non tanto) di Bill Guttentang con una cinica e ambiziosa Eva Mendes; non è così improbabile come potremmo pensare. La degenerazione della televisione, la caduta libera di quella “cosa” che dovrebbe fare informazione, e che invece “informa” su come vorremmo essere davanti ad una serie di telecamere, è ormai alla portata di tutti. Il reality è entrato di prepotenza nelle nostre vite, perché non abbiamo più remore, pensando che facendoci vedere saremo più cool e magari potremo avere successo. Dal Grande Fratello in poi, tutto è reality. Tutto è diventato fittizio e relativo. Il peggio delle nostre vite, viste attraverso l’occhio della telecamera, perché la commedia della vita è attorno a noi, addosso a noi… anzi la commedia è la nostra vita. Perciò, dato che tutto fa spettacolo, la risse, gli sberleffi, le “scopate” in diretta, fanno audience, perché non tentare con la morte? Tanto con l’assuefazione di violenza gratuita, sangue, guerre passate al microscopio sullo schermo, che vuoi che sia una testa che salta in uno studio televisivo? La spettacolarizzazione della morte non andrebbe contro l’etica, anzi farebbe da carta al tornasole della nostra voglia di voyeurismo, cancellando una volta per tutte quella fragile linea di demarcazione tra la morale e suo diretto contrario.
(Sabato 7 Marzo 2009) |
![]() |
|||
|