 Remake di un film di Joseph Sargent del 1974 Pelham 123-Ostaggi in metropolitana Tony Scott usa il virtuosimo registico misto ad un ritmo sincopato
di Mirko Lomuscio Il romanzo di John Godey, The taking of Pelham one two three, già portato sullo schermo cinematografico nel 1974 da Joseph Sargent con Walter Matthau come protagonista, e riproposto ne l 1998 in un adattamento per la tv viene riadattato ora in una nuova opera su celluloide da Tony Scott. Protagonisti della nuova trasposizione sono le super star Denzel Washington e John Travolta, alle prese con un thriller che promette alta tensione per la sua ora e quarantotto di durata. La trama ruota attorno al sequestro di un vagone della metropolitana, dove il criminale Ryder (Travolta), assieme ad un gruppo organizzato, promette alle autorità di uccidere una persona al minuto se entro un’ora non otterrà dieci milioni di dollari. Starà al dipendente Walter Garber (Washington) risolvere la questione e dovrà farlo cercando di convincere i sequestratori a non fare pazzie. Un’impresa che gli farà fare i conti con i fantasmi del suo passato.

Abbandonata l’ironia del celebre film anni ’70 Scott dirige sfoggiando il noto virtuosismo tecnico che lo caratterizza. I ritmi sono sincopati continui, la fotografia è pulsante ed emana calore ad ogni fotogramma. L’avvio è di quelli convincenti, con dirottamento e descrizione dei personaggi che soddisfano l’esigenza del genere, poi, però, verso la metà dalla storia lo script del premio Brian Helgeland (L.A. Confidential) prende una parabola discendente che banalizza un po’ troppo i caratteri dei personaggi, arrivando ad un finale sbrigativo che lascia molti punti interrogativi. Tutto ciò penalizza un po’ troppo le performance dei due protagonisti con un Washington appesantito e ingrassato di notevole bravura, lontano anni luce da qualsiasi ruolo action da lui interpretato, ed un Travolta mefistofelico e cattivo quanto basta, quasi come lo è stato nel film di John Woo Nome in codice:broken arrow. Se non fosse per questa seconda parte fiacca Pelham 123:ostaggi in metropolitana sarebbe potuto anche essere un buon prodotto di tensione, ma così com’è rimane un modestissimo film di intrattenimento per i fan dei loro beniamini. E nulla possono fare i comprimari di classe, tra cui si annoverano nomi del calibro di John Turturro (Transformers) e James Gandolfini (Romance & cigarettes), mere spalle al servizio di una trama riuscita a metà. A conti fatti quello che pare aver ispirato di più il buon Scott non sembra essere il cult movie del ’74 ma bensì il tv movie del ’98, perché visti i ritmi e gli esiti questo sembra Pelham 123:ostaggi in metropolitana sembra essere dalle parti del buon prodotto per la tv. Cinematograficamente parlando non è proprio un bene.
giudizio: **
(Lunedì 14 Settembre 2009)
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