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Tre diversi sguardi sul nuovo film dei fratelli Coen

A serious man

Dalle tradizioni rabbiniche alla fisica quantistica, passando per l'antropologia




Presentato al Festival di Torino, vincitore degli Indipendent spirit awards, molto apprezzato dagli utenti internazionali di IMDB e dalla critica in generale, il film A serious man sta avendo un discreto successo anche nelle sale italiane.

Dopo aver fornito ai lettori i dati essanziali, la redazione di CineBazar lascia la parola al giudizio e alle valutazioni di tre fra i suoi più agguerriti cinefili, e vi invita ad elaborare il vostro personale giudizio sul film.



A serious man
Regia di Ethan e Joel Coen, da un loro soggetto
Coproduzione: USA, Gran Bretagna, Francia
Durata: 105'
Interpreti: Michael Stuhlbarg, Richard Kind, Fred Melamed, Sari Lennick, Aaron Wolff, Jessica McManus
Musica di Carter Burwell
Cinematografia di Roger Deakins
Montaggio dei fratelli Coen (sotto pseudonimo).

Il film è pieno di riferimenti biblici: ad esempio la scena del protagonista sul tetto che spia la vicina è ispirata da David e Betsabea.




I nostri interventi critici:
Il film di Joel e Ehan Coen
A serious man: il senso della vita
Hashem ha qualcosa da comunicarti...
Andare da un vecchio eremita su una montagna inaccessibile per chiedergli: «O tu, il più saggio degli uomini, tu che hai a lungo ponderato, dimmi, qual è il senso della vita?»

Il film di Joel e Ehan Coen
A serious man: il principio di indeterminazione
Il “caso fortuito” si diverte a influenzare una vita
Il mondo è fatto di regole che vengono disattese e si sta andando a passi veloci verso il caos, ma anche il caso ha la sua parte nelle tragedie quotidiane.

Il film di Joel e Ehan Coen
A serious man: il gatto di Schrödinger
Che facciamo se troviamo la gabbia dove è rinchiuso l'uomo?
Perché il mondo non è fatto di oggetti concreti e nemmeno di palline come gli atomi. È fatto in realtà di una marmellata di campi e di tacche.




Ancora sui Coen:
La fabbrica del vero cinema USA
Premiata ditta Fratelli Coen
"Burn after reading" è la loro opera più recente
Dopo aver riconosciuto i due fratelli sul gradino più alto della regia americana, godiamoci i loro spettacolari film e apprezziamone i contenuti manifesti e quelli più nascosti.

“Non è un paese per vecchi”
Le regole giuste
L’America ha perso quei valori che l’hanno resa grande
Il west è sempre lo stesso: la fine dei valori, la prevalenza del danaro, la confusione delle regole portano ad un declino di quella società, nata dalla violenza ed alla quale sta ritornando.

La normalità dell’idiozia
Burn After Reading
Satira caustica per dementi patentati

I fratelli Cohen tornano ai loro fasti con un film secco e disperato
Non è un paese per vecchi
Tratto dall’omonimo romanzo di Corman McCarthy
Candidato a 8 premi Oscar



(Giovedì 10 Dicembre 2009)


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