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Moccia torna al cinema con la sua "morale da cioccolatini"

Scusa ma ti voglio sposare

Amore e matrimonio al tempo dei blog e sms


di Francesco Lomuscio


Accompagnati da Per dimenticare degli Zero assoluto, i titoli di testa riportano immediatamente in scena Raoul Bova nei panni del trentanovenne pubblicitario Alex e Michela Quattrociocche in quelli della ventenne Niki, innamoratisi in Scusa ma ti chiamo amore (2008) di Federico Moccia. Ora in Scusa se ti voglio sposare, sequel diretto dallo stesso regista dopo la parentesi più teen del non disprezzabile Amore 14, la coppia è pronta per avviarsi verso il matrimonio.
E’ l’esilarante incontro-scontro tra due famiglie di classe sociale decisamente diversa a rappresentare uno dei punti di forza del nuovo script che – come quello del capostipite – porta la firma di Chiara Barzini, Luca Infascelli e lo stesso Moccia, qui propenso in maniera evidente a concedere maggiore spazio alle contornanti figure dei quarantenni.
Infatti, mentre Francesco Apolloni, Cecilia Dazzi e Pino Quartullo provvedono a fornire la giusta dose di risate, Ignazio Oliva e Luca Angeletti si trovano a dover fare i conti con le loro disastrate vite sentimentali, alle quali va presto ad affiancarsi, inaspettatamente, anche quella di Alex.



Ed è in questo quadro generale, mentre apprendiamo che su internet nascono sia il 50% dei rapporti d’amore che il 50% dei tradimenti, che Moccia giostra sogni, progetti e, soprattutto, crescita dei diversi personaggi, tra i quali, ovviamente, non dobbiamo dimenticare le fondamentali amiche della protagonista. Un quadro generale che, tra corsi prematrimoniali e gravidanze impreviste, annovera anche una breve apparizione della coattissima Floriana del Grande Fratello, ribadendo, inoltre, che i preservativi sono l’unico prodotto che non risente della crisi.
Sorvolando su una non sempre convincente recitazione e, ovviamente, con il cuore al primo posto, al fine di ricordare che in amore non esistono le mezze misure e non bisogna avere paura né vergognarsi di dichiarare il proprio sentimento a chi teniamo veramente.
Una “morale da cioccolatini”, probabilmente, ma che, per essere portata sullo schermo in maniera efficace, necessita di una mano capace di gestire la tipologia di spettacolo in questione. E Moccia, con tutto il suo moderno linguaggio mutuato da quello dei blog e degli sms, sembra proprio aver capito il segreto per raccontare tramite la celluloide storie da XXI secolo capaci di suscitare risate e, allo stesso tempo, scaldare il muscolo più bersagliato dalle frecce di Eros. Tanto che, rispetto al già riuscito primo episodio, perfino il ritmo narrativo risulta ancora più incalzante.


giudizio: * *1/2

Federico Moccia nuovamente sul set
Scusa ma ti voglio sposare
Con Raoul Bova e Michela Quattrociocche
Sequel di “Scusa ma ti Chiamo Amore”.



(Venerdì 12 Febbraio 2010)


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