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Il ritorno alla commedia di Gabriele Salvatores

Happy Family

Script convincente per una pellicola elogio al divertimento


di Mirko Lomuscio


Dopo i toni dark delle sue ultime opere Quo Vadis Baby?e Come Dio comanda, il premio Oscar Gabriele Salvatores torna sui grandi schermi con Happy family, una commedia allegra e leggera che racconta le storie di diverse persone facenti parte di due famiglie. Tutto ruota attorno allo scrittore provetto Ezio (Fabio De Luigi), un trentottenne solitario che ha tutta l’intenzione di voler scrivere il suo primo film.
La storia si incentra su due nuclei familiari: il primo composto dai genitori Vincenzo (Fabrizio Bentivoglio) e Anna (Margherita Buy) più i figli Caterina (Valeria Bilello) e Filippo (Gianmaria Biancuzzi) e la nonna Anna (Corinna Agustoni). La seconda famiglia è formata da papà (Diego Abatantuono) e mamma (Carla Signoris) più la figlia Marta (Alice Croci). Tutti insieme formano il gruppo di personaggi che ossessionano Ezio affinché non trovi l’ispirazione giusta per un degno lieto fine che faccia felici tutti quanti.
Ma lo scrittore sa cosa deve fare della sua storia e sa come svilupparla senza che la realtà e la finzione si fondano insieme.



Piccola sorpresa degna d’attenzione, Happy family è per Salvatores una specie di vacanza lontana da un qualsiasi impegno narrativo. Il film è un elogio al divertimento e alla risata facile che ci fa scoprire una vena ironica del regista di origini napoletane (ma trapiantato a Milano) che mai ci saremmo aspettati.
Lo script, ad opera di Salvatores stesso con l’esordiente Alessandro Genovesi, era stata finalista nell’edizione 2008 del premio Solinas ed è un concentrato di trovate degne di nota e situazioni comiche con echi pirandelliani.
I colori accesi del bravissimo Italo Petriccione (Io non ho paura) e il montaggio ben ritmato di Massimo Fiocchi (Quo Vadis Baby ?) fanno si che il pacchetto offerto da Happy family sia un regalo per gli spettatori. Ma la pellicola possiede anche una giusta dimensione da opera internazionale e strizza l’occhio anche ad un certo cinema d’animazione.
Lo spessore dei personaggi e le battute a getto continuo difatti fanno pensare alla leggerezza e alla semplicità di tanti cartoni in voga, per non parlare dell’ironia graffiante di serial famosi come I Simpson.
Gli attori sono ben affiatati: De Luigi (Ogni volta che te vai), che riprende gli stessi caratteri usati per lo scrittore impersonato in Natale in crociera, qui si conferma a protagonista comico di indubbia bravura, Bentivoglio è ironico quanto basta per la parte da malato terminale in cerca di riscatto, e Abatantuono fa sempre la sua scena quando si tratta di ridere, e qua lo fa interpretando una sorta di Homer Simpson fricchettone con lo spinello sempre in mano.
Un po’ sacrificate le due donne: Buy e Signoris mentre la Bilello rappresenta la presenza romantica del film.
Happy family non va considerato solo come una calibrata vacanza di Salvatores dal cinema d’autore, ma un prodotto ben riuscito che merita l'attenzione di critica e pubblico.

giudizio: * * *




(Sabato 27 Marzo 2010)


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