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Visto al Teatro allo Scalo di Roma

Gioco di società

Ottima trasposizione teatrale del racconto di Sciaccia


di Francesco Marghella


Gioco di società. Nel senso più crudele del termine “gioco”. Nell’accezione più ampia della bestia “sociale”. Una stanza, un tavolo e ad una vecchia scatola di cartone colorato sono quanto di più fuorviante si possa pensare per descrivere questo tipo di gioco. Due personaggi animano la scena. Una stanza, un tavolo, una pila di libri, un letto. I personaggi sono usciti dalla scatola. E parlano. Parlano e si scoprono, ma già si conoscono. Nel gioco recitano parti contrapposte, che finiscono con l’unirli e condurli al tradimento.
Coraggiosa trasposizione teatrale dell’omonimo racconto di Leonardo Sciascia, pubblicato nel 1973 nella raccolta “Il mare color del vino”, già passato per le mani di Giacomo Colli e Nanni Loy per due adattamenti TV, “Gioco di società” è il ritratto dell’affarismo, dell’immoralità, del vuoto di sentimenti, che tutti noi siamo pronti ad additare, ma contro cui non siamo stati in grado di scagliare neanche un ciottolo per mancanza di forza nelle braccia. Un’Italia depressa, cupa, finta, corrotta, offesa dai suoi dirigenti, politici e industriali. Un’Italia anche perduta, purtroppo, dove a 27 anni si poteva essere supplenti di matematica alla scuola media e a 22 maestri alla materna. Ma, in fondo, un’Italia che è tutta, ancora, qui.
Grande merito va al giovane regista Sandro Torella, per l’aver riproposto il testo di Sciascia, nudo e crudo, così com’è stato scritto. In tempi di grandi scandali pubblici, risuona di un’attualità sconcertante e conserva intatto quello spirito “sociale”, che tuttavia, oggi, è destinato a non essere più còlto. È pur vero che la riproduzione teatrale era particolarmente ostica, vista la staticità del soggetto e l’assenza di ritmo nella narrazione. Il compito di sostenerne il peso è lasciato alla bravura dell’interprete femminile, Evelina Nazzari (figlia d'arte del grande Amedeo), il cui personaggio fermo, risoluto, consapevole complice delle nefandezze che lo circondano, domina la scena senza fragilità, ma senz’anima.

Visto al Teatro allo Scalo di via dei Reti, San Lorenzo.






La figlia di Amedeo in scena
Evelina Nazzari
Protagonista di Gioco di società



(Sabato 27 Novembre 2010)


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