 Un supercattivo supersimpatico Megamind Divertente e ben scritto il nuovo cartoon Dreamworks
di Marco Lucio Papaleo La dicotomia “bene/male” è un classico dei cartoni animati. Di eroi senza paura che combattono malvagi geni del crimine ne abbiamo visti a bizzeffe, soprattutto se guardiamo al genere supereroistico. Eppure, proprio gli stessi supereroi negli ultimi anni hanno dimostrato, tanto su carta quanto su pellicola, che a volte la linea di demarcazione fra l'essere “buoni” e l'essere “cattivi” sia assai sottile. Come già nel recente Cattivissimo me, anche in Megamind abbiamo un sedicente 'supervillain' che scopre la possibilità di essere qualcosa di diverso da quello a cui il fato sembra averlo, in qualche modo, 'condannato'. Proprio come Superman, ancora in fasce Megamind viene infatti inviato dai genitori sul nostro pianeta per adempiere al proprio destino. Destino che lo vuole in eterna rivalità con Metro Man, che ha avuto la fortuna di essere bello, avere superpoteri ed essere, quindi, amato da tutti per le azioni eroiche che l'opinione comune si aspetta da lui. Megamind, invece, è sì dotato di un grande cervello, ma ha la pelle blu e, soprattutto, l'educazione ricevuta e l'ostracismo a cui è stato soggetto lo hanno posto nella condizione 'naturale' di super-cattivo. Ma la sua indole è davvero malvagia o è solo una condizione imposta dalle contingenze? Megamind lo scoprirà in un'avventura dove i ruoli prestabiliti, spesso, si ribaltano, e i cliché rivelano la loro natura banale e sciocca, su cui si può fare intelligente ironia capace anche di far riflettere.

Il nuovo film di animazione Dreamworks non si presenta in pompa magna come altre produzioni della casa di Spielberg e Katzemberg: in ambito tecnico, difatti, al di là delle ottime espressioni facciali dei personaggi (e del protagonista in particolare), non c'è nulla di particolarmente eclatante. Anche la storia in sé non fa gridare al miracolo, essendo nulla più che un classico “what if” a cui gli appassionati di comic-book sono ormai abituati. Eppure, Megamind attrae gli spettatori e li tiene incollati alla poltrona grazie a personaggi ben congegnati e, soprattutto, testi e dialoghi scritti con arguzia. I riferimenti alla cultura supereroistica classica sono innumerevoli e ben sfruttati, ed è un piacere vedere i vari siparietti di cui i personaggi si rendono protagonisti. Complici anche le ottime voci scelte per l'operazione (in originale abbiamo Will Ferrell, Brad Pitt, Tina Fey e Ben Stiller), decisamente in parte e simpaticissime. Un cartoon per tutta la famiglia, dunque, che divertirà anche i più grandicelli (che certamente noteranno una citazione dal classico videogame Nintendo Donkey Kong) ma insegnerà ai più piccoli che il proprio destino ci se lo costruisce da sé.
giudizio: * * *

(Martedì 21 Dicembre 2010)
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