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Il ritorno al cinema di Antonio Albanese

Qualunquemente

Amare risate e sottile satira di costume


di Marco Lucio Papaleo


Torna al cinema il talento di Antonio Albanese con Qualunquemente, film che consolida, tra l'altro, il sodalizio col regista e sceneggiatore Giulio Manfredonia, con cui aveva già avuto modo di lavorare in diverse produzioni, tra cui È già ieri, del 2004.
Questa volta, il duo porta sullo schermo le disavventure elettorali di uno dei personaggi più celebri tra quelli che Albanese ha creato per la televisione: Cetto La Qualunque, imprenditore meridionale meschino e arrogante che, tornato al paese natale dopo una latitanza di quattro anni, decide di candidarsi a sindaco del paese per porre un freno alla dilagante “moda” della legalità e della trasparenza, inconcepibili nella sua distorta visione del mondo.



Nato in tv, il personaggio di Cetto La Qualunque correva seriamente il rischio di ritrovarsi un film cucito addosso come un collage di sketch televisivi, come spesso accade, in questi casi, con risultati piuttosto poveri dal punto di vista cinematografico. Fortunatamente Albanese e Manfredonia hanno scongiurato questo rischio lavorando molto sulla rappresentazione del “mondo” di La Qualunque, dando un volto a familiari, luoghi e amici prima d'ora solo immaginati e riportati in terza persona in tv. Un mondo denso e popolato, ma anche desolante, fatto di ottime caratterizzazioni che forse avrebbero meritato in certi punti più spazio.
La visione d'insieme è tuttavia spiazzante, con un Albanese che si muove perfettamente negli arroganti (e a tratti deliranti) panni di un sedicente politico che, in realtà, alla politica e alle sue tematiche non è minimamente interessato: tutto quello che vuole è mantenere il suo status quo, far valere la legge della consuetudine e degli agi, della prepotenza e dell'ignoranza.
Un film che, al di là delle apparenze, propone una comicità tutt'altro che gridata, molto cinica e disillusa, andando a inquadrare una realtà che, spesso, è anche peggiore di quanto già non appaia in film come questi.

giudizio: ***

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(Giovedì 20 Gennaio 2011)


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