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Presentata la nuova Fiction RAI con Luciana Littizzetto

Fuori classe

"Questa fiction mi piace perché è scritta da gente che ha vissuto la scuola."


di Marco Lucio Papaleo


Roma. Si è svolta ieri, nella Sala Arazzi della sede RAI di Viale Mazzini, la presentazione della nuova Fiction prodotta da Beppe Caschetto, Fuori Classe. Una serie televisiva completamente nuova, composta da 12 episodi da cinquanta minuti l'uno, realizzata da RAI Fiction in collaborazione con ITC MOVIE, in onda in prima serata da domenica 23 gennaio.
La serie ha come protagonista principale Isa Passamaglia, interpretata dalla sempre brava Luciana Littizzetto, qui nelle vesti di una professoressa di Lettere di un liceo torinese, lo Scientifico “Caravaggio”. La storia ruota attorno al suo rapporto con colleghi e studenti, in una girandola di eventi personali che al contempo sollevano questioni di ordine sociale e didattico tipiche di ogni istituzione scolastica.
Tratto dai libri Ex cattedra, Fuori registro e Sottobanco di Domenico Starnone, a giudicare da quanto ci è stato mostrato (i primi due episodi) Fuori Registro è un prodotto realizzato con cura, che ha ampie possibilità di fidelizzare lo spettatore grazie a personaggi ben caratterizzati, per quanto stereotipati, e a tematiche di sicuro interesse per tutte le fasce di telespettatori.
Tra gli altri interpreti, troviamo Neri Marcorè nella parte del marito fedifrago di Isa, Riccardo, e il giovane Lorenzo Vavassori in quelli del loro figlio Michele, al primo anno delle superiori proprio al liceo Caravaggio.
“Realizzare un buon prodotto come Fuori Registro non è stato facile, perché è stata una lavorazione lunga e complessa: ma siamo certi possa avere il successo che merita” queste le parole introduttive di Fabrizio Del Noce, Direttore di RAI Fiction.
Alla conferenza stampa era presente, oltre al regista Riccardo Donna, gran parte del cast, da Fausto Sciarappa a Ninni Bruschetta, da Fabrizia Sacchi al già citato Marcorè. Sfortunatamente assente la Littizzetto, costretta a Torino per motivi familiari, ma disponibile alle domande dei giornalisti tramite collegamento telefonico:
“Sarebbe possibile ambientare la prossima fiction a Lourdes?” scherza l'attrice “ma non fatemi fare Bernadette, non sarei credibile nella parte”.


Riccardo Donna, regista del serial, afferma: “Per me è stata come una catarsi, il tornare sui banchi. Il periodo della scuola per me non è sono stato facile: il solo entrare in aula mi faceva venire un nodo alla gola. Ora, grazie a questo lavoro sono guarito e sarei pronto a ritornare in classe…se solo potessi. Abbiamo girato in tutto sei mesi, in due tranche da tre mesi l'una, a distanza di un anno l'una dall'altra. Un impegno lungo ma molto piacevole. Fuoriclasse è una serie tv che attraverso il racconto di un intero anno scolastico ci restituisce un ritratto assolutamente reale della variegata umanità che ruota intorno alla scuola: i rituali, le frasi fatte, i tic, le disfunzioni, i piccoli crimini, le involontarie gag di professori e alunni.”
Nonostante il nutrito cast presente in sala, l'attenzione dei giornalisti si è concentrata sulla Littizzetto, alla quale è stato chiesto un parere da ex insegnante sulla veridicità delle vicende proposte su schermo: “Ho insegnato per ben nove anni, alle medie e alle elementari. Qui sono una prof del liceo, ma per forza di cose le situazioni sono simili. Fuori classe mi piace perché solleva questioni ma non da' giudizi. Ed è scritto da gente che ha vissuto la scuola, gente che conosce quello di cui scrive.”
Le viene, infine, chiesto un parere sulle recenti proteste giovanili, ma anche sui modelli odierni offerti al giorno d'oggi ai giovani.
“È un bene che si smuovano le acque, non altrettanto però essere facinorosi. La riforma così com'è formulata non mi piace: bisognerebbe che tutti facessero bene il loro lavoro, al di là dei possibili incentivi. Sui modelli giovanili e la rincorsa del successo facile? Anch'io ho due figli adolescenti e ogni tanto sento cose che mi fanno drizzare i capelli. Ma è normale, in fondo, e sono convinta che le prediche siano solo controproducenti: dobbiamo piuttosto dimostrare la teoria col buon esempio. Mostrar loro dei modelli positivi, come la Marcegaglia.



(Sabato 22 Gennaio 2011)


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