 Il nuovo musical Burlesque Buone canzoni e casti spogliarelli
di Pino Moroni A poco più di due anni dall’ondata di musical (Across the universe, Once, The Rocker, Mamma mia, ecc.) una nuova pellicola sollecita ora gli appassionati di questo genere, che si richiama spesso, ma non necessariamente, alle commedie musicali di Broodway.
La sceneggiatura, in questo caso, è stata scritta dal regista Steve Antin e da Susannah Grant, ispirandosi al musical di Bob Fosse Cabaret, su misura per la cantante Christina Aguilera, che ancora non si era cimentata in un ruolo principale in un film. Del film fa parte anche Cher, famosa cantante degli anni ’60 (Sonny and Cher) e poi attrice anche drammatica negli anni ’80 (Stregata dalla luna di Norman Jewison, 1987). Tra le tante piacevoli musiche della colonna sonora del film Christina Aguilera canta “Bound to me” mentre Cher canta la migliore canzone originale, vincitrice del Satellite award 2010 e del Golden Globe 2011, “You haven’t seen the last of me”.

Il film mostra due facce. La prima, ricca di coreografie multicolori spettacolari, numeri di ballo, musiche originali e canzoni ad altissimo livello, grazie anche alla tecnologia del digitale e della fotografia ad alta definizione. La seconda, fatta di una ripetuta storia d’amore, mescolata ai problemi finanziari di un teatro (il Burlesque) sempre a rischio chiusura, con una recitazione che stenta a decollare e si camuffa in situazioni piene di piccoli trucchi cinematografici, che il regista, al suo esordio, copia a piene mani da film ormai storici, (Eva contro Eva di Joseph Mankiewicz,1950) La mescolanza di questi due generi fa altalenare l’interesse dello spettatore tra piacevoli sorprese visive e momenti di noia, per la banalità dell’intreccio amoroso.
Non bastano le bellissime canzoni e la partecipazione di Stanley Tucci (che ripete il clichè del gay di Il diavolo veste Prada), né la presenza delle due cantanti che si contendono la scena, a sollevare un melò anni ’50, con falsi buoni sentimenti e molto moralismo in un ambiente in cui, non c’è da dimenticarlo, ci si spoglia per far gola a ricchi golosi e viziati dal sesso e dall’alcool.

Con un contorno di ragazze coccodè simili ad educande e con un happy end scontato, perché l’amore trionfi. C’è infine da dire che la Aguilera non mostra grande carica sensuale ed i suoi spogliarelli sono i più pudichi mai visti nella storia del cinema.
(Lunedì 14 Febbraio 2011)
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