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Una riuscita rivisitazione della figura del grande maestro

Ho morto Petrolini!

Al Teatro Due Roma fino al 20 maggio


di Francesco Marghella


L’ultima recita di Petrolini, al Teatro Quirino di Roma, risale al 3 luglio del 1935. L’attore cinquatunenne, vinto dalla malattia che, meno di un anno dopo, lo avrebbe portato via dal mondo, usciva di scena, lasciando, a chi veniva dopo di lui, l’eredità gloriosa di chi era riuscito, in una carriera di successo più che trentennale, a reinventare daccapo la comicità. Alcune generazioni di interpreti dopo, con “Ho morto Petrolini”, al Teatro Due fino al 20 maggio, Gabriele Linari dà vita ad una rivisitazione della figura del grande maestro. A metà strada tra autobiografia e galleria dei più celebri personaggi petroliniani, lo spettacolo propone, in un nuovo allestimento, l’omonimo esperimento già interpretato e diretto dall’attore-regista romano nel 2009. Dall’infanzia umiliata dall’esperienza del riformatorio alla consapevole maturità di una fine precoce, la comicità irriverente, fine, ricercata dell’attore e l’ironia glaciale dell’uomo di fronte alla morte, attraverso una libera composizione delle memorie e delle confessioni che Petrolini raccolse in Modestia a parte (1932) e Un po’ per celia e un po’ per non morir (postumo, 1936).
Mente lucida fino all’illogico, formidabile giocoliere della parola, mimica di una vitalità insormontabile, tecnica appresa “dalla strada”, Ettore Petrolini ha posto la firma su una serie di indimenticabili macchiette, tra le quali si ricordano Fortunello, Giggi er bullo, Amleto, Mustafà, Margherita non sei più tu, I salamini, Gastone, Nerone. Alcune di esse sono le stesse che Linari porta in scena, sfidando le sue doti di intrattenitore solitario e la capacità di lavorare sul personaggio, limato fino alla quintessenza.

Una scena dello spettacolo



Riuscito, certamente. Tuttavia, la libertà dell’impianto scenico avrebbe permesso un maggiore coinvolgimento dello spettatore nella rappresentazione. L’analisi introspettiva dell’accorato Petrolini esistenziale, getta, drammaticamente, una luce sulla natura del suo sarcasmo, così disperato, dolente e non solo sfacciato. Ma la collocazione del Petrolini teatrante, in una retrospettiva storica, avrebbe aiutato a cogliere meglio i frutti del sapiente sforzo dall’autore. Il quale, ricordiamo, con la compagnia LABit, di cui è fondatore, ha già portato sulla scena, oltre a grandi classici del teatro (Eschilo, Sofocle, Euripide, Shakespeare, Cechov, Gogol’), anche scrittori meno “teatrali”, come Flaiano, Palazzeschi e Kafka.
Lo consigliamo a chi ha voglia di riflettere più che di ridere. E magari a chi ha voglia di iniziare a conoscere chi fosse quell’uomo che, nato dal popolo, ne è diventato osserv-attore e suo prediletto scanzonatore, seme di un teatro comico che è ormai robusta e rigogliosa pianta.


HO MORTO PETROLINI!
adattato, diretto e interpretato da Gabriele Linari
musiche Jontom (da Petrolini)

dal 2 al 20 maggio 2012
TEATRO DUE ROMA
Teatro stabile d'essai
Vicolo Due Macelli 37
ORARI
martedì – sabato ore 21.00
domenica ore 18.00
BIGLIETTI
Intero € 15,00 | Ridotto € 10,00 | Gruppi € 8,00










(Sabato 12 Maggio 2012)


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