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![]() Spettacolo itinerante che affascina il pubblico con la magia del Bardo La Carovana di Shakespeare – Le Muse Visto al Teatro San Paolo di Roma di Oriana Maerini ![]() Roma. Scoprire in un piccolo teatro romano un'eccellenza di originalità autoriale non è cosa da poco. Ester Cantoni, autrice, regista e attrice molto ecclettica che,da qualche anno, dirige, oltre al Nuovo Teatro Pezzani di Parma, dove ha sede del centro di produzione teatrale Compagnia dei borghi, anche il Teatro San Paolo possiede un dono: creare testi teatrali e messe in scena capaci di coinvolgere il pubblico anche con autori classici. Una di queste opere si chiama La Carovana di Shakespeare – Le Muse proposta, quest'anno, nel piccolo gioiello incorporato nella basilica San Paolo Fuori le mura come prosequimento ideale del percorso artistico portato avanti, lo scorso anno, con La Carovana di Shakespeare – Le Ombre. Dopo i personaggi femminili la Cantoni accende i riflettori ora sulle donne-icone, le muse, appunto che, caratterizzarono molta della drammaturgia del bardo di Strafford-On-Avon. Una galleria di personaggi che fanno parte dell'immaginario collettivo e che hanno ispirato poeti e autori di tutti i tempi (nell'ultimo film di Oliver Stone il personaggio principale si chiama Ofelia) si materializza in uno spettacolo teatrale itinerante che prende per mano il pubblico portando a scoprire l'essenza dell'animo femminile. Lo spettacolo è diviso in quadri estrapolati da altrettante opere shakespeariane: Le allegre comari di Windsor, La bisbetica domata, Il mercante di Venezia, Sogno di una notte di Mezza estate, Pene d’amor perdute, Otello, Amleto, Riccardo III, Machbeth, Romeo e Giulietta e Sonetti 130-75-100. Al centro della scena tre attrici (Patrizia Grossi, Cristina Gallotta, Ester Cantoni) che, con splendidi cammei attoriali scoprono bellezza, forza, follia delle donne disegnate dal grande poeta. Lo stesso, interpretato da Giuseppe Renzo le introduce e le accompagnia nei diversi luoghi del teatro (foyer, anticamera, platea, palcoscenico). Donne che si trasformano di volta in volta e che fanno innamorare, divertire, sognare, commuovere e che in fondo incarnano un innegabile inno alla bellezza alla natura femminile. Muse, appunto, oltre le barriere del tempo in cui ogni donna in ogni epoca può rispecchiarsi immediatamente. Giuseppe Renzo con Patrizia Grosso
(Venerdì 19 Ottobre 2012) |
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