 La solitudine dei “perdenti”. Ralph Spaccatutto Inventiva metafora sul credere in stessi e sulle proprie capacità
di Roberto Leggio Ralph è il protagonista cattivo di un videogame d’antan dal titolo Felix aggiustatutto. Da trent’anni Ralph distrugge i palazzi che Felix ripara con il suo martello magico, ma adesso è stanco di essere “l’antagonista” e vuole dimostrare che anche lui può essere un bravo ragazzo. Dopo un’ultima umiliazione subita dagli abitanti del palazzo che distrugge, Ralph fugge dal videogioco e si ritrova in Hero’s Duty, un violento sparatutto dove aiuta la bionda sergente Calhoun a sconfiggere gli Insettoidi, i mostri alieni del gioco. Guadagnatosi una stella di riconoscimento Ralph cerca di tornare a casa ma si ritrova in altro videogioco dal titolo Sugar Rush. Qui incontra Vanellope von Schweetz, strana bambina “glicciata” che vorrebbe essere la campionessa di kart del suo gioco. Entrambi scopriranno che una terribile minaccia grava sull’intera comunità dei videogiochi e quindi Ralph cercherà di impedire che ciò accada per salvare se stesso ed il mondo a cui appartiene.

La cosa più stupefacente di questo riuscitissimo film della Disney e che, pur parlando del freddo mondo dei videogiochi, ci porta a guardare la materia dall’interno. Cioè costruendo una storia che ha come sfondo il libero arbitrio di un “eroe” nella sua ricerca di accettazione. Per capire il senso della vicenda basta vedere come i perdenti dei videogames si riuniscano in una seduta psicanalitica a farsi forza nel ripetersi “essere cattivi è buono e non è un male!” Ma oltre l’analisi della propria identità, il film è un profluvio di invenzioni (dalle più acide, a quelle più caramellose, a quelle più dark) in cui si muovono i due “veri” protagonisti (Ralph e Vanellope), uniti nel bene o nel male ad essere compresi e accettati nei loro rispettivi mondi a cui appartengono. La ricompensa per entrambi (lui vuole essere considerato un “buono”, lei una “campionessa di ko-kart”) travalica il “semplice” riconoscimento della comunità a 8-bit. Sotto la lente di ingrandimento la Disney afferma ancora che i “sogni” (quelli desiderati con cuore, forza ed intelligenza”) son desideri, capaci di andare oltre le regole esortando a credere in se stessi, arrivando dritto al cuore dei bambini, ma anche a quei grandi che pensano che tutto si scivolato via senza un vero senso.
Giudizio: ***

(Giovedì 20 Dicembre 2012)
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