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Un altro capolavoro firmato da Paul Thomas Anderson

The Master

Seymour Hoffmann e Joaquin Phoenix dalla bravura impareggiabile


di Oriana Maerini


Già acclamato e premiato a Venezia con il Leone d'argento The Master di Paul Thomas Anderson arriva sui nostri schermi per la gioia di tutti coloro che amano il cinema di qualità. Il regista californiano già autore di pellicole di grande livello come Il Petroliere, Boogie nights-L’altra Hollywood e Magnolia ci regala, infatti, un altro capolavoro con una storia di dipendenza psicologica fra il capo di una setta ed un adepto dalla fragile personalità. La trama sembrerebbe ispirata alla figura di Ron Hubbard, fondatore di Scientology, la setta para religiosa che da molti anni riscuote un grande fascino ed ha catturato l'attenzione di molti personalità Hollywoodiane. Tutto gira intorno al rapporto fra Freddie (Joaquin Phoenix) , un ex marinaio che, tornato in patria dopo la Seconda Guerra Mondiale, dopo aver assistito a tanti orrori, è caduto nel vortice dell'alcolismo e conduce una vita da vagaobondo, e Lancaster Dodd (Seymour Hoffmann) , un intellettuale carismatico, capo de "La causa", un’organizzazione basata su una particolare dottrina religiosa da lui inventata. I due si attraggono come calamite in una spirale di dipendenza psicologica che innesta un meccanismo di amore-odio.



The Master è un film strepitoso sia sul piano dei contenuti che su quello visivo. I due protogonisti sono due mostri sacri ed hanno giustamente guadagnato la coppa Volpi a Venezia per le migliori interpretazioni maschili. Seymour Hoffmanne Joaquin Phoenix nei loro rispettivi ruoli sono impareggiabili nel recitare un valzer fra vittima-carnefice che non ha eguali nella storia del cinema. Paul Thomas Anderson parte dalla loro storia di attrazione psicologica perversa per raccontare un' America post bellica allo sbando ed in balia di sette religiose che riempono la crisi sociale e quella psicologica. Lo fa con una dovizia di particolari impressionanti e con una ricostruzione filmica, anche grazie alla fotografia ed all'uso di una pellicola particolare che ricreano i colori desturati dell'epoca, perfetta. Trovare un difetto a questo film è quasi impossibile: forse l'eccessiva durata e qualche leggera perdita di ritmo narrativo nella seconda parte. Per il resto si può parlare di un capolavoro.

giudizio: *****



(Sabato 5 Gennaio 2013)


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