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Molti i generi proposti: Western, commedia, dramma e Thriller

La JUBAL presenta i suoi nuovi DVD

Fra i titoli "Un sacco d’oro" di George Marshall con James Stewart


di Francesco Lomuscio


Venuto a sapere della morte del padre, occorsa in circostanze violente, Tim Chapman, imprenditore specializzato in ingegneria del legno, decide di tornare alla segheria del genitore ucciso, al fine di far luce sull’accaduto. Sterling Hayden, è il protagonista di Timberjack (1955) di Joseph Kane, e si trova costretto a passare alle vie di fatto dopo aver scoperto che un certo Croft Brunner alias David Brian non solo si è impossessato della ditta, ma commercia illegalmente i tronchi in tutta la valle.
Un dramma boschivo che, comprendente nel cast anche la Vera Ralston de La grande carovana (1954). Il film, ora riscoperto da Jubal Classic Video su supporto dvd è caratterizzato da un tema musicale che fu, all’epoca, un grande successo discografico.

Altro film riproposto è L’urlo di guerra degli Apaches (1958) di Jodie Copelan, ovvero il primo film western interpretato da Clint Eastwood. Il futuro autore di Mystic river (2003) e Million dollar baby (2004), infatti, rientra tra i volti coinvolti in questa vicenda che vede il sergente Blake – incarnato da Scott Brady – a capo di un manipolo di soldati che, impegnati a trasportare un grosso carico d’armi verso il forte più vicino, si trovano a dover attraversare una zona infestata di Apaches.
Fino al momento in cui, dopo ripetuti attacchi, il plotone unisce le proprie forze a quelle di un gruppo di cowboy, la cui mandria di cavalli è anch’essa minacciata dalla furia cieca dei pellerossa; scatenando una ferocissima battaglia senza quartiere.


James Stewart, invece, sotto la regia di George Marshall, ricopre nella commedia Un sacco d’oro (1941) il ruolo di Jimmy, il quale, in seguito al fallimento del suo amato negozio di musica, si trova costretto ad accettare un posto nell’azienda alimentare di uno zio; senza immaginare, però, che accanto allo stabilimento viva una famiglia di musicisti irlandesi soliti esercitarsi a tutto volume. Tanto che lo zio cerca di fermare le prove del gruppo facendo intervenire la polizia, spingendo Jimmy a ricorrere alla sua simpatia per mettere pace tra tutti e conquistare le grazie dell’affascinante Molly alias Paulette Goddard.
Ray Milland è regista e interprete di Lisbon (1956), nel quale veste i panni di un contrabbandiere americano residente a Lisbona e ingaggiato da Maureene O’Hara affinché ottenga il rilascio del marito, ricco industriale rapito e condotto al di là della cortina di ferro. Man mano che prendono il via una serie di colpi di scena sullo sfondo dei suggestivi panorami portoghesi.
Jeremy Kagan firma Gli eletti (1981), vicenda tratta dal romanzo Danny l’eletto di Chaym Potok e ambientata a New York nei primi anni Quaranta, nel periodo in cui, oltreoceano, è sempre più imminente la costituzione dello Stato d’Israele. Una New York in cui seguiamo lo sviluppo della complessa amicizia tra il giovane figlio di un rabbino interpretato da Rod Steiger e quello di un grande pensatore laico e sionista incarnato da Maximilian Schell.
E, cambiando del tutto genere, invece, sempre all’interno del ricco catalogo Jubal passiamo a Chasing ghosts (2005) di di Kyle Dean Jackson (in realtà co-diretto da Alan Pao, non accreditato).
Con un cast pazzesco comprendente, tra gli altri, il Michael Rooker della zombie-serie tv The walking dead, il Danny Trejo di Machete (2010) e l’ex rock star Meat Loaf, un lungometraggio che sembra riallacciarsi in maniera evidente alla tradizione dello psico-thriller anni novanta post-Seven (1995).
Non a caso, con Michael Madsen nei panni di un agente prossimo alla pensione, il tutto s’incentra sulla caccia ad un misterioso serial killer che tormenta la polizia disseminando indizi e fotografie sul luogo dei delitti appena commessi
Quindi, i fantasmi cui fa riferimento il titolo sono quelli che appartengono al passato del protagonista; destinati a riemergere man mano che i fotogrammi, impreziositi dalla bella fotografia di Andrew Huebscher, scorrono sullo schermo.
Nel corso di un’indagine poliziesca che, costruita su lenti ritmi di narrazione, non manca neppure di citazioni (basta pensare al personaggio che si chiama Argento, come il Dario regista di Profondo rosso).









(Domenica 20 Gennaio 2013)


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