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Steve Carell ancora nel ruolo di scapolo in crisi

Cercasi amore per la fine del mondo

Commedia in parte stuccevole sulla presunta catastrofe finale


di Mirko Lomuscio


Il 2012 è stato un anno in cui il cinema ha preso molto spunto dall’annunciata apocalisse prevista dai Maya, un evento curioso che ha stuzzicato molto la fantasia di Hollywood, a partire dal famoso film catastrofico diretto da Roland Emmerich, intitolato appunto 2012. Con Cercasi amore per la fine del mondo anche la commedia ha voluto dire la sua tentando di giocare sulla presunta catastrofe. Motivazione del conto alla rovescia che coinvolge l’intero pianeta, nel film, è l’arrivo di un asteroide, indirizzato sulla terra con l’intento di radere al suolo tutto quanto. Durante questo arco di tempo che va verso la fine, troviamo la storia di Dodge (Steve Carell), un uomo solo, abbandonato dalla moglie, che vuole trovare un senso alla propria vita e magari innamorarsi di nuovo. Sarà così che incrocia il suo destino con la giovane Penny (Keira Knightley), la ragazza di un suo vicino, che coinvolgerà lo scapolo in un viaggio versa una meta rivelatrice e fondamentale.



Commedia sentimentale che vede Carell allontanarsi da uno stile di risate demenziali (L’amore secondo Dan, Little Miss Sunshine), Cercasi amore per la fine del mondo è un prodotto abbastanza furbo che parte in modo dissacratorio e a tratti satirico, per arrivare ad una seconda parte più toccante e anche meno coinvolgente secondo certi aspetti. La regista esordiente Lorene Scafaria, sceneggiatrice di un piccolo film come Nick & Norah-Tutto accadde in una notte, azzarda la carta ambiziosa e realizza una commedia apocalittica col l'intento di voler spingere il pubblico verso la risata originale e la lacrima facile. Lo fa sfoggiando una galleria di personaggi di contorno bizzarri per la delineazione di una società allo sbando morale e una fila di frasi melense e stucchevoli per la parte commovente dell’opera.
La mezz’ora finale del film risulta, quindi, abbastanza stucchevole, e fa dimenticare il lato satirico dell’ora prima, condendo così di noia una morale di fondo stile baci Perugina. Carell risiulta, però, sempre credibile in questi ruoli da scapolo esistenzialista, ma la Knightley appare abbastanza fuori parte o meglio ancora sfruttata male per gli esiti finali dell’intera opera.
Peccato perchè l'idea di fondo non era così malvagia.

giudizio: * 1/2



(Lunedì 28 Gennaio 2013)


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