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Speranza e fuga dal dolore

Noi Siamo Infinito

Piccolo capolavoro di amore, amicizia e verità


di Roberto Leggio


Aprirsi e capire il proprio mondo che cambia. Charlie è un nerd triste che ha appena perso il suo migliore amico. Insicuro del suo futuro, viene preso accettato come amico da una coppia di due fratelli all’ultimo anno di college. Loro lo accompagnano verso nuovi orizzonti facendogli conoscere il primo amore, il primo bacio, feste con tanta musica in e la goliardia del Rocky Horror Show. Ma nonostante questa libertà, il peso del passato torna a far capolino nella sua vita e quando la sua “nuova” famiglia gli annuncia che presto dovranno lasciare il liceo, per Charlie è tempo di rivelare una dolorosissima verità.


Quando un piccolo film colpisce al cuore allora vuol dire che tutto funziona. A iniziare dal regista esordiente Stephen Chbosky, che ha tradotto in immagini dopo tredici anni uno dei suoi romanzi più di successo. La dicotomia romanzo/libro è evidente in quanto mette in mostra un periodo che conosce bene; quel 1991, dove il grunge era musica per pochi e la musica degli Smiths, di David Bowie e dei Dexy’s Midnight Runners suonavano come una colonna sonora di un passato pieno di speranza. Ed infatti correndo dietro alle parole di Morrisey, i personaggi si muovono in una sorta di psicodramma e un poetico sentimentalismo, mai però eccessivamente pronunciato così da trovare un equilibrio senza essere melensi. Ma la cosa che più riesce a scavare negli animi dei tre ragazzi (tutti bravi ad iniziare da Emma Watson, finalmente scrollatasi da dosso le “magie” di Ermione) è la forza della diversità, che diventa racconto doloroso ma vitale. Su questo piano è importante il disvelamento del tormento di Charlie, che se sulle prime pare annientarlo alla fine lo apre ad una rinascita impensabile.

Giudizio: ***1/2



(Giovedì 14 Febbraio 2013)


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