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Police and thieves in the streets

Gangster Squad

Gli Intoccabili versione Los Angeles


di Roberto Leggio


La faccia sporca della Città degli Angeli. L’ex pugile Mickey Cohen è diventato ben presto uno spietato boss criminale nella Los Angeles del 1949, dove spadroneggia incontrastato grazie a regole non scritte. Riuscito ad assicurarsi la copertura di giudici e poliziotti corrotti, cerca di “allungare” il suo potere verso Chicago. A contrastare la sua scalata al potere criminale assoluto sarà una squadra di incorruttibili poliziotti capeggiati da un reduce dalla seconda guerra mondiale, convinto che la giustizia debba sempre prevalere anche a costi di enormi sacrifici e bagni e di sangue.


Sembra di essere dalle parti di The Intouchables di Brian De Palma ed invece siamo in un film “sbagliato” di Ruben Fleischer. Tutto ricorda quel mitico film, dove le pistole, i fucili erano usati alla maniera western per schiacciare la stabilità criminale di Al Capone, ma al contrario di quello che realizzò De Palma (e come lo realizzò) qui Fleischer pone fin da subito una struttura d’azione, dove si spara molto, si uccide tanto, senza scavare nelle varie personalità dei protagonisti. Tutto è stereotipato: il cattivo con la faccia grugna (Sean Penn), i buoni spinti da un “insano” senso di giustizia e la dark lady, guarda caso vestita di rosso alla Jessica Rabbit. Perché forse alla fine quello che evince è una guerra senza quartiere dal sapore hard-boiled ma molto caricaturale. Non avendo l’appeal di Micheal Mann, che con i suoi film sempre innovativi (anche grazie ad un digitale usato come specchio della realtà) riesce a raccontare eroi e peccatori di epoche passate, ma aderendoli alla contemporaneità, Ruben Fleischer spreca un cast di attori davvero validi (Ryan Goslin, Josh Brolin), per un film privo di carica emozionale e di un’idea di cinema gansteristico che si rispetti.

Giudizio: *



(Giovedì 21 Febbraio 2013)


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