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Il male “immorale” della finanza.

La Frode

Quando i soldi possono "tutto"


di Roberto Leggio


Robert Miller è quello che si dice un uomo fortunato. Potente e carismatico, Miller deve disperatamente vendere ad una banca il suo impero prima che le frodi che ha perpetrato per anni non vengano a galla. Nel giorno del suo sessantesimo compleanno (che festeggia con la sua felice famiglia), qualcosa va storto. Molto storto. Un “omicidio” mette in crisi la sua vita dorata e la “finanza creativa” a colpi di bianchetto rischiamo di mandarlo in galera per sempre. Rimasto nudo di fronte agli eventi e perso perfino il dialogo con la figlia (vistosi tradita dai comportamenti poco ortodossi del padre), Miller dovrà cercare di cavarsela magari “vendendo” al miglior offerente la propria vita.


Girato in soli 31 giorni ed in maniera indipendente dall’esordiente Nicholas Jarecki, La Frode (interpretato benissimo da Richard Gere) mette in luce come il denaro sia il cavallo per vincere qualsiasi battaglia. Il parallelo con i “guai” giudiziari di Silvio Berlusconi, sono ovvi, ma il film mostra come tutti sia spregiudicatamente corruttibili in un mondo ormai senza nessuna regola. Il “calvario” di un uomo costretto a rivedere le proprie colpe (che sono tante e molte alla luce del sole) si diluisce con i comprimari, tutti pronti a sopraffare il prossimo. Non un capolavoro, ma un ottimo film che pone delle riflessioni sul presente in cui viviamo. E non è detto che la consolazione sia a portata di mano.

Giudizio: **1/2




(Giovedì 21 Marzo 2013)


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