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Nell'Italia della crisi ci si finge gay per trovare lavoro

Outing-Fidanzati per sbaglio

Matteo Vicino fallisce nel tentativo di fare una commedia di denuncia


di Mirko Lomuscio


I tempi per una commedia sull’omosessualità sono fin troppo maturi ed allora il giovane Matteo Vicino, nella triplice veste di regista, sceneggiatore e montatore, pensa bene di poter tirar su un prodotto adatto all’argomento, che strizzi l’occhio all'attualità ed al mondo gay. Il titolo del film è Outing-Fidanzati per sbaglio ed i protagonsti sono la coppia Nicolas Vaporidis e Andrea Bosca, nei rispettivi ruoli degli amici per la pelle Federico e Riccardo, due ragazzi di provincia che sognavano il meglio per il loro futuro ma che invece non riescono a realizzare neanche un sogno. Soprattutto il secondo, legato all’insopportabile Lucia (Claudia Potenza), si è visto sfumare la possibilità di diventare uno stilista di talento. Ma sarà proprio Federico a dargli un’opportunità di riscattarsi, chiedendogli di partecipare ad un concorso che permette un ricco sovvenzionamento a giovani talentuosi in crescita professionale. Ma tale concorso è aperto esclusivamente a sole coppie gay, tant’è che i due amici si ritroveranno a fingere di essere omosessuali, andando così incontro ad una serie di equivoci.



Sulla carta la trama poteva anche permettere scintille, con la prospettiva di una serie di gag divertenti (e qualcuna ci riesce anche), in grado di costruire una denucia per la situazione sociale tutta italiana di discriminazione verso il mondo omosessuale. Ed invece Vicino, preso dall’entusiasmo di raccontare una trama che vacilla tra la farsa e l’attuale, mette mano ad una regia poco ispirata e a tratti amatoriale, che poco coinvolge e diventa martellante rispetto al messaggio da trasmettere. Outing-Fidanzati per sbaglio, invece di essere una denuncia sul modo di guardare al mondo dei diversi diventa, anche se involontariamente, una vera e propria presa in giro nei riguardi di questi e non raggiunge, quindi, il fine che si era preposto. Ed a nulla serve il colpo di coda a sorpresa inserito nello script.
Anche gli attori si sentono un po’ svogliati, soprattutto la coppia di protagonisti Vaporidis-Bosca, mentre partecipazioni speciali come quella di Massimo Ghini (Roberto, direttore editoriale che finge di essere “normale”) e Giulia Michelini (giornalista di punta del giornale diretto da Roberto) risultano essere quasi materiale da riempimento, perché le loro storie secondarie sono poco sviluppate e non aggiugono molto alla trama/farsa della pellicola.

giudizio: *



(Mercoledì 27 Marzo 2013)


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