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IV numero della rivista edita dall'Istituto Luce

8 1/2 All’ombra della crisi. Ma è davvero solo colpa dei pirati?

Una bussola per orientarsi nel mondo cinematografico


di red.


Roma. Il IV numero 8 1/2 – Numeri, visioni e prospettive del cinema italiano, la rivista diretta da Gianni Canova e realizzata da Istituto Luce-Cinecittà in collaborazione con ANICA e Direzione Generale Cinema-MiBAC, è dedicata alla pirateria informatica e cerca di svelarne tutti i segreti. Riccardo Tozzi, Gaetano Blandini, Caterina Caselli, Lionello Cerri, Andrea Purgatori, Federico Bagnoli Rossi della Fapav, intervistati dai redattori offrono le loro proposte per affrontare il problema. “Chi erano i pirati? – si domanda Canova nell’editoriale – Ribelli o criminali? Romantici avventurieri o spietati saccheggiatori? Fra le tante tipologie del crimine, quella legata alla pirateria è da sempre avvolta da ambigua fascinazione. Soprattutto presso un popolo di anarchici individualisti come gli italiani, da sempre più sensibili al fascino del fuorilegge che a quello dell’uomo della legge, più attenti alla seduzione della trasgressione che al richiamo del senso del dovere. Proprio per questo, il modo in cui da noi si è affrontato il problema della pirateria informatica e dello scarico di film dalla rete è stato sbagliato fin dall’inizio. Sbagliato sul piano culturale e concettuale prima ancora che su quello giuridico e legale”.

Non si può combattere la pirateria senza prima comprenderla e la rivista è riuscita ad invertire le prosp e lettive e scavare nel ‘torbido’, intervistando un vero pirata, che spiega, dall’interno, come funzionano le attività di hackeraggio, chi sono davvero i pirati, cosa ci guadagnano, come si sentono. Eroi o briganti?

Cinebazar ha letto per voi la neonata rivista ma già cult nell'ambiente cinematografico per segnalarvi le notizie più interessanti. Come l'analisi, portata avanti nella sezione “Innovazioni” dei filmakers italiani che hanno sfondato solo all’estero, come nel caso di Fabio Guaglione, realizzatore insieme a Fabio Resinaro del thriller True Love, o di Mario Rizzi, trasferitosi a Berlino grazie a una borsa di studio e giunto fino al MoMA di New York con il suo Murat e Ismail, unico film italiano contemporaneo in collezione permanente. E ancora Roberto Minervini, nomade tra Madrid, gli Usa, Londra e le Filippine e approdato alla Mostra di Venezia con Low Tide.

Il Focus di questo numero è dedicato al cinema del disagio e dello star male con una fotografia dle cinema austriaco nell’anno dell’Oscar a Amour di Michael Haneke.

“Cinema espanso” omaggia Michelangelo Antonioni, protagonista di una grande mostra (fino al 9 giugno) che ricostruisce il rapporto tra l’opera del cineasta di Deserto rosso e l’arte figurativa del Novecento, da De Chirico a Rothko. Mentre il collettivo Dummy ha riscoperto il capolavoro Un condannato a morte è fuggito di Robert Bresson trasformandolo in un fumetto in cui ha portato l’esperienza del carcere vero.
8 1/2 racconta anche inusiali iniziative portate avanti al tempo della crisi come quella che riguarda l’originale campagna di marketing adottata da Luca Argentero per promuovere l’horror da lui prodotto, Evil Things – Cose cattive. Partita con un finto blog dove gli utenti erano invitati a seguire i dettami di un misterioso e inquietante personaggio chiamato Il maestro.



(Lunedì 8 Aprile 2013)


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