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La Warner Bros edita dieci pietre miliari della storia del Cinema

10 Film, 10 Premi Oscar come miglior Film

Un esclusivo Cofanetto da Collezione


di Roberto Leggio


GRAND HOTEL (Blu-ray)
VIA COL VENTO (Blu-ray)
CASABLANCA (Blu-ray)
UN AMERICANO A PARIGI - ULTIMATE EDITION (Blu-ray)
QUALCUNO VOLÒ SUL NIDO DEL CUCULO (Blu-ray)
AMADEUS DIRECTOR'S CUT (Blu-ray)
GLI SPIETATI (Blu-ray)
IL SIGNORE DEGLI ANELLI: IL RITORNO DEL RE (Blu-ray)
BALLA COI LUPI (Blu-ray)

Dieci film indimenticabili. Dieci pellicole che hanno fatto storia. Dieci capolavori che hanno vinto l'Oscar come per il migliore film. Non bastano le parole per elencare il cofanetto che la Warner Bros ha confezionato per gli amanti del cinema e non solo. Si tratta di un box disponibile in DVD e Blu-Ray in alta definizione che raccoglie dieci film, uno per ogni decade della nostra vita. Dieci film che tutti conosciamo, che abbiamo amato, visto, stravisto e che come un amico, conosciamo bene. Si comincia con Grand Hotel di Edmund Gouldig. Film che mostra come Hollywood sia capace di fare grande cinema, riuscendo a concatenare le storie di svariati personaggi negli ultimi giorni della Repubblica di Weimar. Il film fu un successo annunciato anche perché per l'epoca ci lavorarono gli attori più famosi del momento: Greta Garbo, John Barrymore e Joan Crawford.

Il numero due è forse uno dei numeri Uno di sempre. Via Col Vento è un film che va visto a priori. Il film diretto da Victor Flaming (ma in realtà partorito dal produttore David O. Selznick, che acquistò i diritti a Margharet Mitchell per una cifra esorbitante che l'anno prima aveva vinto il Pulitzer) è un'opera immortale per la messa in scena, l'apporto degli attori (Vivien Leight, Clark Gable, Hattie McDaniel – tra l'altro la prima attrice afro-americana a vincere un Oscar), di frasi celebri (Domani è un'altro giorno; Francamente me ne infischio!), di incetta di Oscar (ben otto), senza contare che fu il primo film a colori della storia (se non contiamo Biancaneve e i sette nani di Walt Disney del 1937). Una grande storia d'amore nella cornice della Guerra di Secessione (vista dalla parte dei sudisti perdenti), un'epopea che mostra anche la ricostruzione di un grande paese e della cabarbietà di una donna che vive, sopravvive e trova in Tara, la sua terra, un punto di riferimento per ricominciare a prosperare. Il terzo film è anch'esso indimenticabile. Casablanca, sancì definitivamente il successo di Humprey Bogart e Ingrid Bergman che in uno sfavillante bianco e nero si “amano” in silenzio pur di dare aiuto al marito di lei, leader della resistenza francese in terra marocchina ricercato dai nazisti. Alla fine il cinismo di Bogart ha la meglio su tutti lasciando aperta una porta alla lotta antinazista. Ad ogni modo è considerato uno dei film più celebri di tutti i tempi e nonostante siamo passati più di settanta anni, il suo carisma è sempre inalterato.

Al quarto è l'opera più rappresentativa dei musical americani: Un Americano a Parigi di Vincete Minelli con Gene Kelly e Oscar Levant sulle musiche di Ira Gershwin. Il film è amabile, sfavillante, perfetto per una storia di amore ed amicizia di due americani nella capitale francese del dopoguerra. Strepitose le sequenze di ballo che culminano con la corsa sulle scale di Lise (Leslie Caron) che raggiunge finalmente il suo amato. Il quinto è l'essenza dei film storici in costume. Ben-Hur, il film che fino a Titanic (1998) detenne il primato di ben 11 Oscar vinti, è un'opera monumentale che viene ricordato per la corsa delle quadrighe tra Charlton Easton (attore scelto appositamente dal regista William Wyler per il ruolo del protagonista) e Stephen Boyd, ma anche per aver dato lustro a Cinecittà (che da allora, fino al suo oblio, venne conosciuta come la Hollywood sul Tevere). Un kolossal ante litteram, prototipo di molto cinema a venire (persino de Il Gladiatore di 40 e passa anni dopo), che fece sognare, pensare e guardare al cinema come una magica e perfetta macchina dei sogni.


Il sesto è un capolavoro assoluto di psicologia e detenzione. Qualcuno Volò sul nido del cuculo mostrò come un attore perfetto (magnifico, verrebbe da dire), Jack Nicholson riesce a tenere sulle sue spalle tutta la “pazzia” di McMurphy, il detenuto non folle di un ospedale psichiatrico, nei confronti dell'aguzzina caposala interpretata dall'attrice Louise Fletcher. Un'opera di rottura (siamo negli anni '70 ed il cinema americano sta ricostruendo la sua immagine con registi e lavori che segneranno la nuova Hollywood). Milos Forman, autore cecoslovacco ma ben ambientatosi ad Hollywood dopo Taking Off, mette sotto accusa il sistema giudiziario americano, rimarcando che forse i detenuti non sono così colpevoli come vengono dipinti, ma è lo stesso Stato (in questo caso amplificato nel personaggio della Fletcher) a mostrarsi inumano verso i più deboli. Grande performance per tutti, grande successo, resta una pietra miliare del cinema di detenzione, per ora unico nel suo genere. Il settimo è ancora Milos Forman ha dirigerlo. Amadeus - the director's cut è un film girato come una partitura musicale che mostra lo sconforto di un invidioso compositore italiano (Antonio Salieri) che vorrebbe annullare la “sublime” anarchia del genio di Mozart. Murray Abraham vinse l'Oscar come miglior attore protagonista sdoganandolo dai ruoli di comprimario e lanciandolo alla bell'età di 45 anni nello star system. Da non sottovalutare anche l'interpretazione (fuori dalla righe) di Tom Hulce nella parte di Wolfgang Amadeus Mozart, punk (per l'epoca) e genio ribelle in un mondo legato a tradizioni musicali dure a morire (Troppe note! Lo rimprovera l'inetto imperatore Leopoldo). L'ottavo è un film western dalla parte degli indiani, giunto forse con un ventennio di ritardo. Balla con i Lupi di e con Kevin Costner è un film che onora finalmente i pellerossa, distrutti dall'intemperanza bianca e dal progresso. Forse non un capolavoro, ma grande spettacolo (la caccia al bisonte) e opera di grandi spazi e di riflessioni su un mondo ormai leggendario.

Il nono è ancora un western (forse l'ultimo western possibile).Gli Spietati, diretto ed interpretato da Clint Eastwood è un'opera che segna la fine della frontiera e del west, con i suoi anti eroi, vecchi cowboy spinti dal denaro a difendere (e vendicare) un gruppo di “signorine” di un bordello nella città di uno sceriffo dai modi spicci e violenti nel far rispettare la legge. Eastwood con questo film cinico e molto realista divenne per tutti un grande regista, anche perché, lui che nel western era nato e cresciuto come ammazza sette, mostra degli uomini sulla via del tramonto un tempo spietati assassini e adesso nauseati dal sangue che dovrebbero far scorrere. Quattro Oscar meritati, uno dei quali andato a Gene Hackman come migliore attore non protagonista. E per finire il decimo è un film controverso, forse sopravvalutato. Il Ritorno del Re, della saga del Signore degli Anelli, incassa ben 11 Oscar (parificandosi a Ben-Hur e Titanic) più per i pregi tecnici che per il film stesso, ma anche per accontentare i milioni di fan di una epopea fortemente voluta e realizzata da Peter Jackson. Il film ruota attorno sulla Battaglia per la Terra di Mezzo, mentre Frodo e Sam, accompagnati daGollum proseguono la loro pericolosa missione verso il Monte Fato per distruggere l’anello. Molti effetti speciali spettacolari per un terzo capitolo che consacrò definitivamente il regista che potè contare su un cast d’eccezione (Viggo Mortensen, Orlando Bloom, Elijah Wood, Ian McKellen) per la gioia dei fans di Tolkien e di tutta una nuova generazione di pubblico.
Tutti i film del box da collezione hanno il pregio di contenere molti extra, tra cui inediti dietro le quinte, interviste e commenti del cast.



(Martedì 28 Maggio 2013)


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