 Dopo 25 anni Giancarlo Giannini torna dietro la macchina da presa Ti ho cercato in tutti i necrologi Noir filosofico con una cifra stilistica interessante
di Oriana Maerini A venticinque anni da Ternosecco Giancarlo Giannini ha deciso di tornare dietro la macchina da presa per la seconda volta con un film forte e particolare. Ti ho cercato in tutti i necrologi è una pellicola che, piaccia o no, sprizza passione e istrionismio da tutti i pori. Giannini sceglie di girara un noir surreale che mixa insieme diversi generi cinematografici (dal western, all'horror) annoverando una grande mole di citazioni che spazziano da Fritz Lang, a Lynch. Il film narra la vicenda di Nikita (Giancarlo Giannini), un emigrato italiano oltreoceano che lavora come autista e becchino per una ditta di onoranze funebri. Ha il vizio del gioco d'azzardo e un giorno decide di partecipare ad una sfida a poker a casa di un facoltoso ingegnere, dove perde un ingente somma di denaro. I creditori gli concedono di azzerare il debito a patto che si presti a fare da preda per venti muniti, durante un spasmodica caccia all'uomo. Accetta e sopravvive alla sfida ma rimane preda di una psicosi che mina il suo equlibribio psicologico. Inoltre, l'incontro con una dark lady (Silvia De Santis), gli sconvolgerà ulteriormente la vita.

E' un progetto narrativo ambizioso quello che Giannini porta sullo schermo con una cifra stilistica particolarmente affascinante che si rifà alla cultura visiva degli anni 80 ma strizza l'occhio all' horror visionario mutuato dalle tendenze cinematografie dei giovani autori. Sicuramemente il talentuoso attore ha messo ha frutto non solo la sua grande esperienza attoriale ma anche la sua frequenzazione con le nuove tecniche e le nuove tentenze grazie al suo impegno come insegnante al Centro Sperimentale di Cinematografia. Così temi altamente filosofici come la reincarnazione, il senso della vita, la paura della morte, la ricerca del grande amore vengono portati sul grande schermo in modo quasi delirante e sperimentale. Ti ho cercato in tutti i necrologi è un fim che va visto se non altro per premiare il coraggio del suo autore. Un perdonabile delirio di onnipotenza portato avanti da un mostro sacro del nostro cinema che gioca a mettere in scena i propri fantasmi. Ottima anche la direzione e la scelta degli attori frai quali spicca, oltre al protagonista, anche un eccellente Murray Abraham nel ruolo di un cacciatore freddo e senza scrupoli. Un noir filosofico surreale quello di Giannini che, anche presenta tutte le caratteristiche di un esercizio di stile, ha un alto valore visivo e narrativo e si pone come un'opera senz'altro originale nell'attuale panorama cinematografico italiano.
giudizio: **1/2

(Giovedì 30 Maggio 2013)
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