 Omaggio di Del Toro ai cartoon nipponici degli anni Settanta e Ottanta Pacif Rim 3D Visione consigliata non solo agli amanti del genere
di Massimiliano Brenna Sono trascorsi diciassette anni da quando Independence day, capolavoro rimasto ineguagliato del regista Roland Emmerich, ci sorprese e stupì con l’uso allora ancora poco sperimentato della computer grafica. Le astronavi aliene che, uscite da roventi nubi, si abbattevano sulle città di tutto il mondo devastandole con raggi di inaudita violenza, ci apparvero allora come un miracolo di stupefacente bellezza, che lasciò un segno indelebile su tutto il genere fantasy/catastrofico. L’invasione orchestrata dal regista di 2012 unì la semplicità di una sceneggiatura lineare e ben fatta ad un impatto visivo incredibile, mai visto prima di allora: fu questo a rendere il film di Emmerich il capolavoro che tutti ricordiamo: riproporre una storia classica come “l’invasione aliena” mostrandola nel modo in cui nessuno aveva pensato fare, almeno fino a quel momento.

Oggi Guillelmo Del Toro ripropone il meglio della produzione televisiva nipponica degli anni Settanta e Ottanta (anche se originata nei precedenti anni Cinquanta con Godzilla), infarcita di mostri di gomma che calpestano, distruggendoli, modellini di città. La riproposizione del regista messicano è, ovviamente, totalmente nuova e, giova dirlo, sino ad ora inesplorata (un budget di duecento milioni di dollari per un film del genere non era mai stato stanziato). Pacific rim sviluppa una trama semplice e, allo stesso tempo, di grande impatto: a seguito dell’apertura di un portale dimensionale, una specie mostruosa quanto aggressiva chiamata Kaiju invade la Terra ciclicamente (con tempistiche sempre più brevi tra un attacco e l’altro). L’umanità, per sopravvivere, unisce le proprie forze per combattere la violenta calamità e, non potendo atomizzare l’intero pianeta, deve costruire armi alternative, ma altrettanto efficaci, ovvero gli Jaeger (parola tedesca che stà per “Cacciatore”), robottoni giganteschi che strizzano l’occhio ai mobil suite di Gundam. Gli Jaeger, al pari dei Kaiju, sono armi letali, pericolosi non solamente per i loro nemici ma anche per gli stessi piloti al proprio interno, che per guidarli in battaglia debbono sottoporsi a una sorta di “imprinting” mentale tra essi, tecnica che richiede una grande concentrazione e non priva di rischi. Il film è un continuo scontro tra giganti all’interno di scenari perfettamente realizzati. Il digitale, benché sia utilizzato ovunque, non risulta mai inappropriato. La tecnologia che muove i titanici Jaeger è talmente ben spiegata da sembrare veritiera, rendendo facile per lo spettatore immedesimarsi meglio nella storia. In Pacific rim la semplicità degli anni Ottanta si fonde, alla perfezione, con le potenzialità moderne, dando vita ad un film che difficilmente lascerà indifferenti. Non siamo di fronte ad un semplice blokbuster americano, ad un giocattolone estivo da gustarci con bibita e pop corn alla mano, il film di Del Toro spiazza per bellezza e semplicità. Ci troviamo davanti ad un vero omaggio a coloro che sono cresciuti con cartoni animati come Gundam o Goldrake, che guardavano Megaloman o Spectraman. Pacific Rim è una visione consigliata a tutti, agli amanti della fantascienza e a quelli del buon cinema, ai fissati con robot e mostri e a chi, più semplicemente, vuole gustarsi un grande film in odore di capolavoro.
giudizio: ** 1/2

(Giovedì 18 Luglio 2013)
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