 Il tormento e l'estasi di una ragazza innamorata La vita di Adele L'amore saffico senza morbosità
di Roberto Leggio Affamata di vita e di esperienze, Adele è una quindicenne che si invaghisce (prima) e si innamora (poi) di Emma, una ragazza dai capelli blu dalle velleità artistiche. Tra le due è subito passione travolgente, dove ogni dettaglio, ogni carezza è fortemente legata a sentimenti fervidi e totalizzanti. Entrambe bruciano di “desiderio” e con questa consapevolezza si lanciano alla ricerca di una propria interiorità. Ma il tempo frantumerà questa stagione irripetibile dell'amore.

Senza morbosità e con molta poesia Abdeliff Kechiche realizza un film che va oltre la carnalità sessuale e il semplice rapporto lesbico, in quanto mette sul piatto (e davanti agli occhi) una storia di sentimenti universali che trovano una loro essenza nello dispiegarsi del tempo, perché è proprio il tempo nel proseguire dell'esistenza a licenziare (non senza rimpianti) un amore così totalizzante. Senza incappare nell'ossessività, (grazie alle sue scene di sesso esplicito, lunghe ma allo stesso tempo riflessive), il film dalla fortissima connotazione femminile, mostra l'incandescenza di due esistenze alla ricerca del proprio centro, che non è solamente la liberazione dell'eros, ma anche un viaggio alla scoperta del proprio sé e dell'età adulta. Adele e Emma, incarnano il vortice della vita che vorrebbe non “fermarsi” mai sfuggendo a tutti i possibili pregiudizi. Anche se poi, come tutte le cose universali; la sofferenza e la disillusione entrano di prepotenza lasciandole disincantate ma più mature. Capolavoro viscerale, struggente e altamente potente da meritarsi la Palma d'Oro senza se e senza ma. Perché la vita, la passione, il tormento e l'estasi della ragazza/donna Adele è pantografabile a chiunque abbia vissuto con intensità un amore tenero, morbido e appassionato da lasciare senza fiato.
Giudizio: ***

(Giovedì 24 Ottobre 2013)
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