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Al teatro Parioli uno dei massimi capolavori di Leonardo Sciascia

A Ciascuno il suo

Interazione tra poteri forti nella Sicilia degli anni settanta


di Oriana Maerini


Luigi De Filippo ha scelto di aprire la stagione del suoTeatro Peppino De Filippo con lo spettacolo impegnato: “A ciascuno il suo trasposizione teatrale del romanzo di Leonardo Sciascia in un romanziere sicilia continua il
percorso iniziato con Il giorno della civetta continua e si approfondisce il discorso sulla mafia. Qui, però, non si parla quasi mai di mafia, essa è già integrata nel tessuto sociale ed economico, acquisita nei rapporti umani. Non c’è una sola figura positiva nella vicenda. I personaggi sono talmente compenetrati nei loro ruoli da non riuscire ad immaginare un altro mondo possibile. Non sono nemmeno sfiorati dall’idea del cambiamento. Quest'ennesima versione teatrale è ha dei rimandi all'attualità. La regia di Fabrizio Catalano punta molto sul gioco di luce ed ombre per stigmatizzare l'ambiguità dei personaggi e struttura noir dello spettacolo. A ciascuno il suo, infatti, è anche un giallo perchè tutta la storia è costruita sul meccanismo della suspence. La vicenda si svolge in Sicilia, all'interno di una sontuosa dimora di campagna che appartiene al professor Roscio e nella quale don Pasquale, un colto prelato custudisce la preziosa biblioteca. Qui viene organizzata una battuta di caccia fra amici. Improvvisamente compare nella scena un personaggio estraneo all'ambiente: Paolo Laurana, è uomo di lettere, studioso e di sinistra che conosce la seducente padrona di casa (interpreta da Daniela Poggi; che diventa una sorta di "detective" suggerendo agli spettatori la soluzione degli omicidi avvenuti durante la battuta di caccia.


Gaetano Aronica, autore dell'adattamento teatrale dichiara di essersi allontanato dalla lettera del testo per compiere un viaggio seguendo una mappa alla ricerca di un’isola misteriosa, al fine di cogliere ogni sfumatura, ogni suggestione, ogni segreta intenzione in grado di scoprire il tesoro nascosto. Il sottotesto della vicenda vuole mostrare il connubio fra mafia, potere politico (il prof Roscio, vittima eccellente era stato a Roma per incontrare un politico) e potere religioso (la figura del prelato che nega ogni imputazione mafiosa). E' metafora universale sul gioco sporco della spartizione del potere e sulla negazione dei valori democrati di cui è portare il colto letterato. Ottima la scelta degli attori che vede protagonista Sebastiano Somma, popolare soprattutto al grande pubblico televisivo, nel ruolo del professor Laurana, Daniela Poggi e Gaetano Aronica. Bravi anche i ruoli minori interpreti da Maurizio Nicolosi (Postino assassino), Alessio Caruso (Avv. Rosello), Fabrizio Catalano (Farmascista Manno) e Giacinto Ferro (Prof. Roscio). Evocative ed introspettivi le scene e i costumi sono di Antonia Petrocelli che punta sul contrasto dei colori rosso e blu su uno sfondo nero.



(Domenica 24 Novembre 2013)


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