 Viaggio nella notte oscura della decadenza Solo gli amanti sopravvivono Storia di vampiri anomala, musicale e senza sangue
di Roberto Leggio Un disco a 45 giri vortica attorno alle vite secolari di due vampire che hanno attraversato le epoche dividendone i cambiamenti artistici, politici, tecnologici e di sangue. Adam è un musicista underground che colleziona vecchi vinili e strumenti musicali unici, vivendo nel buio di una casa ai margini di una Detroit decadente. Eve vive a Tangeri, sommersa tra broccati e libri in tutte le lingue, passando le nottate nel “Café Mille et une Nuit”, in compagnia di Christopher Marlowe. Entrambi si muovono nel nostro mondo cercando il più possibile di non farsi corrompere dalle brutture del presente, cibandosi solo di sangue purissimo di laboratorio. Adam, animo solitario e sensibile, è oppresso dalla malinconia e vorrebbe farla finita. La donna, più aperta e vitale, corre in suo aiuto e la coppia si ricompatta. Peccato però che l'arrivo della giovane ed incontrollabile sorella di Eve, rischi di mettere in pericolo le loro vite ed il loro privilegiato occhio sul mondo.

Jim Jarmush intraprende ancora una volta un viaggio nella notte, parlando di vampiri e del canto funebre di una società (la nostra) che sopravvive sulle macerie del capitalismo. Tutto è bianco e nero, proprio come gli abiti che indossano i due amanti “condannati” a vivere in un mondo che non riconoscono più e di cui hanno (nei secoli) aiutato a migliorare. Adam, il nero, l'oscuro, e Eve la diafana e forse edonista, si rincorrono e si completano in un immortale Ying e Yang, vivendo e apprezzando il loro essere nei silenzi e nella compagnia reciproca, forse (e ormai) impermeabili alla società che li circonda destinata alla dissoluzione. Denso di una sapiente ironia, zeppo di trovate geniali e disseminato di citazioni dotte ed intellettuali (Adam per esempio ha scritto e donato a Listz una famosa sonata, Marlowe invece a creato quasi tutta la letteratura di Shakespeare); e costruito attraverso l'abbondante uso di chiari e scuri, Jarmush da vita forse al suo film migliore, rinfrancando e aggiornando il genere vampiristico. L'anomalia vince sul sangue succhiato (non una goccia è travasata da un canino alla giugulare) facendone un capolavoro da vedere, rivedere e magari da imitare.
Giudizio: ***1/2

(Giovedì 15 Maggio 2014)
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