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L'amore, il ricordo ed il tempo che passa

Le Weekend

Malinconica e vitale seconda luna di miele


di Roberto Leggio


Come eravamo e chi siamo adesso. Nick e Meg sono due docenti inglesi, sposati da trent'anni e freschi di pensione. Dopo che anche il loro ultimo figlio se n'è andato di casa, decidono di rivivere la loro luna di miele, ritornando a Parigi per un lungo weekend. Sono intenzionati di godere tutti i piaceri della capitale francese, cercando di il più possibile di ravvivare il loro rapporto ormai stantio punteggiato da solerti episodi di insofferenza. La prima tappa è l'alberghetto di Montmartre che fu il loro nido d'amore, ma Meg lo rifiuta e si ritrovano in un albergo sfarzoso dove vengono alloggiati in una suite. Da qui iniziano a perdersi nei posti più impensabili della città delle luci, passando da un mercatino delle pulci a bistrot alla moda e ristoranti di ottimo livello. Una sera, grazie ad una cena dal prezzo esorbitante, scappano dal locale senza pagare il conto. A questo punto iniziano a defilarsi certi segreti sul loro passato lavorativo che potrebbero innescare una serie di malintesi sopiti durante la loro trentennale relazione. A far loro aprire gli occhi sul tempo che passa è l'incontro casuale con un vecchio amico americano, economista ancora rampante e un po' più giovane, il quale ha lasciato gli Stati Uniti risposandosi con una giovanissima francese presto mamma. Invitati ad un party dal sapore intellual-decadente i due coniugi metteranno a nudo le vecchie ferite, le ruggini del loro rapporto e le ragioni della loro infelicità. Finirà in un bistrot al ritmo di un juke-box, dove finalmente (grazie all'amico yankee) i due capiranno che nonostante le frustrazioni dell'età il loro amore è ancora vitale.


L'amore tra sessantenni è un tema da sempre poco esaminato, ma quando accade non sbaglia quasi mai il colpo. Riesce anche in questo film inglese ma dal sapore molto francese, diretto daRoger Mitchell, cineasta britannico abituato a guardare oltre le sfumature (la commedia Notthing Hill e soprattutto The Mother storia di un rapporto tra un giovane e una signora anziana). Lontano da stereotipi tipici della commedia “drammatica”, il film interpretato da due attori non più giovani ma perfettamente in parte, colpisce per quella malinconia che spinge i due protagonisti a ricordare il loro passato di intellettuali liberal, sofferenti in un rapporto che, superato l'amore, si sta lentamente avviando alla consuetudine. Perciò è simpatico vedere due vecchietti che giocano ad essere “giovinetti”, con problemi economici legati un po' alla pensione, un po' a certe sventatezze giovanili. Non ha caso la storia si riempie di sottotesti e significati, proprio quando entra in scena l'amico realizzato a parole, ma fondamentalmente fuggitivo anch'egli da un passato sbarazzino che non gli ha permesso del tutto di crescere. Il merito va molto alla sceneggiatura densa di humour e sottilmente esilarante scritta da Hanif Kureishi, capace come è nel suo stile di trovare il giusto equilibrio tra farsa e dramma, ma anche di saper scavare nei caratteri dei personaggi, perfetti interpreti della propria commedia della vita.

Giudizio ***



(Mercoledì 11 Giugno 2014)


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