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Storia d'amore e di formazione firmata da Jeff Nichols

Mud

Con uno straordinario Matthew McConaughey


di Oriana Maerini


Mud, terzo lungometraggio del regista americano Jeff Nichols (dopo il successo di Shotgun Stories e Take Shelter), è principalmente un film sull'amore. Quello con A maiuscola che quando ti afferra non ti abbandona mai. Così il personaggio che dà il titolo alla pellicola, interpretato da uno straordinario Matthew McConaughey, vive tutta la vita rincorrendo Juniper (Reese Witherspoon) la ragazza che ama fin dall'infanzia e per la quale ha ucciso un uomo. Ma la pellicola è anche la storia di una straordinaria un'amicizia tra il protagonista ed Ellis (Tye Sheridan di "The Tree of Life" di Malick), un ragazzino introverso alle prese con il primo innamoramento. E' proprio l'affascinazione verso il sentimento d'amore provato da Mud che lega saldamente i due personaggi ed i loro percorsi sentimentali. Ellis ha l'ingenuità del neofita e crede ciecamente nei legami indistruttibili nonostante i suoi genitori siano prossimi al divorzio e la ragazza di cui si è invaghito lo abbia ingannato. L'incontro fra i due protagonisti avviene in una location altrettanto affascinante: l'ambiente fluviale del Southwest Arkansas (un sud che il regista conosce bene in quanto nativo di questo Stato) su un'isola deserta dove Mud, fuggiasco dopo l'omicidio del rivale aspetta la donna che ama ed il ragazzo approda alla ricerca di una barca "atterrata" sui rami dopo una piena del fiume.



In questo scenario fangoso, fra barconi decadenti e rottami il film svela il suo impianto narrativo classico che echeggia il grande cinema americano d'avventura e miscela romanzo d'amore e di formazione con sfumature noir ed action (le scene dell'inseguimento dei sicari di Mud). Nichols dichiara di essersi ispirato all' opera letteraria di Mark Twain ed a film come Hud il selvaggio, La rabbia giovane e Lawrence d'Arabia. In effetti la pellicola, raccontando l'avventura di due ragazzi (Ellis ed il suo amico) su un'isola deserta che incontrano un fuggiasco che sembra arrivato da un altro mondo (non si sa chi siano i suoi genitori e parla di strani riti salvifici), possiede una connotazione avventurosa e piena di suspence il cui unico difetto risiede in un ritmo troppo lento, soprattutto nella prima parte.
Eccellente è la scelta degli attori: oltre al mostro sacro McConaughey qui in versione muscolosa e tatuata che ricorca il personaggio interpretato in "Killer Joe" è da ammirare anche l'interpretazione di Sheridan che, dopo il film di Malick, conferma la sua straordinaria bravura nei panni di un ragazzo puro ed incontaminato nonostante l'ambiente "fangoso" che lo circonda". L' utilizzo di un attore feticcio come Sam Shepard, qui in un cammeo di un uomo solitario dal passato oscuro che vive sul fiume, sembra, inoltre, stigmatizzare il legame del regista con un certo cinema di genere della grande tradizione americana.

giudizio: **1/2



(Giovedì 28 Agosto 2014)


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