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Visto nell’ambito della rassegna “Fontanone estate”

Coppia aperta, quasi spalancata

Divertente piece tragi-comica sulla fedeltà di coppia


di Sarah Mataloni


Nell’ambito della rassegna teatrale “Fontanone estate”, è andato in scena lo spettacolo “Coppia aperta, quasi spalancata”, divertente piece tragi-comica (scritta all’inizio degli anni 80 da Dario Fo e Franca Rame) che racconta, con ironia , il tentativo di accettazione della “coppia aperta” da parte di Antonia, moglie ormai rassegnata ai continui sbandamenti e tradimenti del marito, incallito e –attempato- seduttore.
L’attrice, (interpretata da una vulcanica Francesca Bianco), schiettamente e con grande disinvoltura, si confessa al suo pubblico passando da una recitazione comica ad una tragica; piange, si dispera, gioisce, dimostrando naturalezza nel trasmettere i diversi ruoli incarnati da Antonia: la moglie “tradita”, l’amante, e soprattutto la donna capace trasformarsi e reinventarsi.
Quando la coppia aperta diventa uno stato di fatto, la donna (dopo iniziali falliti tentativi di falso suicidio, scenate di gelosia interminabili) comincia a ritrovarsi e a fiorire, riuscendo (a dispetto del marito) a far breccia nel cuore di un affascinante “atomico” aspirante premio Nobel e cantante rock (interpretato da Carlo Emilio Lerici, regista dello spettacolo).
A questo punto la coppia entra davvero in crisi e il non più giovane marito seduttore si riscopre improvvisamente innamorato e pazzo di gelosia per la “rifiorita” Antonia: il finale-dal retrogusto amaro- lascia nel pubblico, la convinzione dell’impossibilità di una coppia aperta, se non esclusivamente dalla parte maschile.



Il testo, scritto negli anni 80, è uno specchio della condizione sociale e etica dei rapporti di coppia dell'epoca (e a tratti attuale), e mostra con sarcasmo ed ironia una società intrisa di maschilismo perchè" la coppia aperta deve essere aperta da una parte sola (quella del maschio): se è aperta da entrambe le parti… poi ci sono le correnti d’aria».
Il marito (interpretato da Antonio Salines) rappresenta, d’altra parte, il perno attorno al quale ruotano le crisi, l’emotività, la psicologia, le reazioni di Antonia; quando la situazione si ribalta, e Antonia “acquisice potere” la coppia scoppia definitivamente e lui medita il suicidio.

La piece è retta dalla personalità scenica dell’attrice Bianco, capace di coinvolgere il pubblico nei suoi stati emotivo-psicologici, anche se il cambiamento –fisico-della donna è poco sottolineato: Antonia rifiorisce psicologicamente e come donna, ma la trasformazione è poco visibile da un punto di vista fisico (ad esempio, l’utilizzo di più cambi d’abito, di accessori femminili di vario genere avrebbe potuto rendere meglio l’idea).
Il protagonista maschile, sebbene divertente, esilarante e dotato di verve comica è troppo maturo per interpretare il ruolo del seduttore e risulta a tratti poco credibile.
La forza di “Coppia aperta, quasi spalancata” è l’ironia e la struttura del testo, pensato per coinvolgere il pubblico: in diversi punti la platea si sente direttamente chiamata in causa nelle vicende della coppia, e questo rende la piece brillante, gradevole e divertente.





(Lunedì 8 Settembre 2014)


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