.


Film in uscita Recensioni Festival Eventi Sipario Home video Ciak si gira Interviste CineGossip Gadget e bazar Archivio
lato sinistro centro

Home Recensioni      Stampa questa pagina  Invia questa pagina  Zoom: apri la pagina in una nuova finestra


Horror giovanilistico senza sussulti

Necropolis - La città dei morti

Infernalia sotto le strade di Parigi


di Roberto Leggio


Infernalia sotto le strade di Parigi. Venuta in possesso di una misteriosa “Chiave Rosa” (sorta di Stele di Rosetta per decodificare ancestrali poteri esoterici), la giovane archeologa urbana Scarlett è sicura di poter trovare la pietra filosofale e dare finalmente un fine agli studi del padre (anch'esso) archeologo, suicidatosi in circostanze poco chiare. Con un amico capace di tradurre l'aramaico e un gruppo di punk francesi, abili nel districarsi tra i molteplici cunicoli della Ville Lumiere, si addentra nel labirinto sotterraneo in un viaggio “infernale” dove non è previsto il ritorno.



Giovanilistico horror filmato “en directe” con telecamera a spalla (perennemente in movimento) e microtelecamere d'assalto, che però non crea né pathos e ne climax. Molto è visto e rivisto, compreso l'inizio in Iraq (terra ormai deputata a terrori terreni e ultraterreni) con una archeologa tanto spudorata quando incosciente, lanciata senza freni al disvelamento di un mistero “catatombale” pur di raggiungere i propri scopi. Una discesa all'inferno che assomiglia più che altro ad un giro all'interno del Castello delle Streghe di un Luna Park, dove la tensione latita e a fare orrore è una trama con vastissimi buchi di sceneggiatura dove molti enigmi vengono solo abbozzati e spesso non chiariti (rivoli di sangue, figure fantasmagoriche che appaiono e scompaiono senza senso di continuità, canti misteriosi, oggetti “anacronistici” nel buio delle gallerie). Senza contare la commistione tra mitologie arcane e letterarie (Dante “Lasciate ogni speranza a o voi che entrate", l'alchimia dei Rosacroce e la mitica pietra capace di sanare ogni male, i sumeri, gli egizi e perfino la Bibbia Cristiana) che comporta continue spiegazioni dozzinali da parte dei morituri nell'infernalia del loro inconscio. Il sottosopra è alquanto evocativo, ma John Erick Dowdle, regista di derivazione televisiva, manca il traguardo dell'illusione della realtà in un abusato found footage ormai giunto al capolinea.

Giudizio *



(Mercoledì 10 Settembre 2014)


Home Recensioni      Stampa questa pagina  Invia questa pagina  Zoom: apri la pagina in una nuova finestra

lato destro