 Un uomo, una donna e un mistero "sepolto" Neve Bianco Noir
di Roberto Leggio Nel bianco in fuga dal proprio passato. Donato è in viaggio tra le montagne d'Abruzzo. Ha con se una pistola e un articolo di giornale che parla di soldi e di una rapina. Norah è una bellissima ragazza di colore, scaricata brutalmente da un'automobile in mezzo al freddo dopo un violento alterco. Donato, alla ricerca di qualcosa, soccorre la ragazza, decidendo di portarsela con se nel suo misterioso percorso. Lei un po' per paura, un po' per una sorta di affetto, si lega a lui forse però per scoprire le vere ragioni della sua ricerca. In una atmosfera rarefatta , lunare, fredda, perennemente innevata, i due percorrono una irriconoscibile provincia italiana, nella quale pian piano vengono a galla le personalità, gli intenti e le speranze dei due. Una corsa chiuderà, forse, un cerchio infinito...

Saltando a piè pari in un genere poco battuto dalla cinematografia italiana, Stefano Incerti, dirige un noir d'atmosfera, sospeso in un continuo limbo, dove i dialoghi sono quasi assenti, assassinii non ci sono e la pistola non spara mai. Un thriller più di intenti che di azione, dove l'introspezione dei personaggi nuove la storia senza peraltro eccessivi chiarimenti. Un mistery dal sapore scandinavo, dove anche il biancore perenne ingabbia e ovatta l'imprevedibilità del destino che si modifica inevitabilmente con gli stati d'animo di Donato e Norah, definiti dallo stesso regista “due scaiottoli che prendono sembianze umane”. Girato con un budget ridottissimo, Neve è un road movie atipico (tutto si svolge in una sorta di “non luogo”, muto e immobile) quasi mai affrontato dal nostro cinema, così da renderlo un qualcosa di tutto nuovo nel panorama italiano. E anche se ad un certo punto il film non sappia dove andare (proprio come Donato e Norah), è indubbio che la forza del lavoro di Incerti è concentrata nella sua “concreta” evanescenza.
Giudizio **1/2

(Giovedì 11 Dicembre 2014)
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