 Viaggi temporali per rilanciare la saga Terminator Genisys Swarzy ingrigito ride di se stesso e va bene così
di Roberto Leggio Terminator.... Game Over. Siamo ancora nel 2029. Questa volta però John Connor guida la resistenza alla vittoria finale contro Skynet. Comunque per essere definitivamente sicuro di aver sconfitto le macchine e dare all'umanità un futuro senza guerre e prosperità, decide di rimandare in dietro nel tempo Kyle Reevees prima che un Terminator trovi sua madre Sarah Connor per ucciderla e non far ricominciare tutto daccapo. Ma proprio mentre la macchina del tempo è avviata, accade qualcosa a John. Kyle giunto nel 1984, trova si Sarah, ma non è la paurosa cameriera che le era stato raccontato. Adesso è una giovane guerriera addestrata da un vecchio Terminator riprogrammato che le ha raccontato del futuro che verrà e che le fa da guardiano dall'età di nove anni. Non solo. Le ha anche detto che dal passato arriverà proprio Kyle venuto a portarla nel 2017 per impedire la messa on line di Genisys, il programma definitivo che darà vita al Giorno del Giudizio pilotato proprio da Skynet.

I corsi e ricorsi storici sono una bella fregatura quando ci si trova a competere con una saga mitica. A conti fatti Terminator si era concluso con il botto già dalla sua seconda avventura. Il terzo era solo fuffa per fans e il quarto si era allontanato dalla serie originale essendo ambientato nel “futuro”, dove la guerra tra umani e macchine era in pieno svolgimento. A conti fatto un altro tentativo di rimettere in sesto la serie, tra l'altro senza alcun nuovo appeal. Oggi a trent'anni esatti dalla concezione della storia, il regista Alan Taylor, tenta il rilancio tornando in qualche modo all'alba della saga. Così ci si ritrova in un avventura in cui i salti nel tempo sono il nucleo centrale della vicenda. Infatti siamo di nuovo nel 1984, con lo stesso camion della spazzatura, il Cyborg nudo Swarzy che fa a pezzi i tre punk e l'umano Kyle che si ritrova nel vicolo a rubare i vestiti all'ubriacone. La novità sta che il passato è diventato alternativo e che del suo arrivo era già cosa nota a Sarah Connor, di nero vestita, cazzuta, armata e quanto mai abile a nascondere all'inviato “nel passato” che sarà lui il padre di John. Senza contare che per aggiustare il “futuro” bisogna fare un altro salto temporale giungendo nel 2017, tentando di distruggere la sede della Genisys, l'app capace di autoreplicarsi all'infinito garantendo la nascita di Skynet. Basta? No, anche perché ci ritroviamo senza alcuna sorpresa, grazie alle anticipazioni del trailer, con John Connor diventato cattivissimo e letale. Tanto da far venire il mal di testa e non far capire più nulla della mitologia creata da James Cameron (che ci manca davvero!) La sceneggiatura è comunque farraginosa e la regia non aiuta a scalzare i molti pasticci di scrittura, in alcuni punti quasi comica grazie proprio al vecchio ed ingrigito (ma non obsoleto) T-800 con le sembianze di Arnold Swarzenegger capace di parodiare di se stesso e del personaggio che lo lanciò nell'olimpo di Hollywood. Anzi a conti fatti è proprio la presenza del vecchio Swarzy a garantire l'attenzione in un opera concepita per il solo piacere dei fans. Se il futuro non è scritto, come recita il tormentone dell'intera saga, per noi esso è già deciso. Chiudiamolo qui.
Giudizio *1/2

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(Giovedì 9 Luglio 2015)
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