 Scambio di “prigionieri” al tempo della guerra fredda Il Ponte delle Spie Maestoso trhriller d'atmosfera
di Roberto Leggio L'avvocato e la spia. E' il 1956 in una soleggiata giornata primaverile. Rudolf Abel è un ritrattista che esercita nei pressi del ponte di Brooklyn. A guardalo è una persona qualunque. Ma dietro quel suo fare assennato e quasi grigio si nasconde una spia sovietica. Arrestato dall'FBI con l'accusa di nemico della patria, Abel viene processato. A difenderlo un altro uomo come tanti altri: l'avvocato James Donovan, che fino a ieri si era occupato di assicurazioni. Pur attirandosi il disprezzo dell'opinione pubblica, l'avvocato affronta il caso con passione. Nel frattempo dall'altra parte del mondo, un aereo spia americano viene abbattuto ed il suo pilota (al servizio della CIA) tenuto prigioniero in Russia. Cercando di rincorrere il tempo, il governo degli Stati Uniti, prospetta uno scambio tra le parti. Ad occuparsene sempre Donovan, che incaricato dall'Intelligence si trova a gestire il negoziato a Berlino, frattanto divisa da un muro.

Guerra fredda a parte, il ponte delle spie mette in scena un periodo, il tempo di un muro, di controversie, di paura concreta di una nuova guerra mondiale. Steven Spielberg, racconta quel periodo con i ritmi lenti del suo “nuovo corso” cinematografico. Non più azione, mondi fantastici e dimenticati nel tempo; ma storie di uomini e soprattutto di parole. Come Lincoln le parole sono macigni. Risolvono questioni e aprono scenari politici complessi. Il film è spionaggio puro, di vera intelligence, senza inseguimenti e sparatorie. Tutto si risolve in stanze del potere, volendo nelle strade fredde e nevose di quel mondo a parte che era Berlino Est. Un luogo cuscinetto tra due superpotenze che si studiavano guardinghe aspettando l'una un errore dell'altra. Nella sua superba messa in scena, con un bravissimo Tom Hanks (ed il comprimario Mark Rylance) , è un opera quasi d'altri tempi. Complesso, fatto di attese, una lunga partita a scacchi tra un avvocato di New York e un sistema circospetto circondato da una barriera di mattoni e filo spinato. Uno sbarramento nel bene o nel male che ha fatto ago della bilancia in mondo forse più sicuro e meno complesso. Non però meno pericoloso.
Giudizio ***

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(Giovedì 10 Dicembre 2015)
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