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L'orrore di Auschwitz attraverso lo sguardo ristretto di una telecamera

Il figlio di Saul

Fulminate esordio di Laslo Nemes


di Roberto Leggio


Saul è un ebreo ungherese. Fa parte dei Sonderkommando, poveracci usati come spazzini di cadaveri dopo le famigerate camere a gas. Robot "senz'anima" nella disperazione di Auscwith-Birkenau che per quattro mesi in più di vita (e un po' più di cibo) spingevano i prigionieri nelle camere a gas, pulivano il sangue, gettavano i “pezzi” nei forni, spalavano cenere e arruffavano gli abiti dei disgraziati uccisi in massa. Saul, disumanizzato dal luogo, crede di riconoscere il figlio in quegli innocenti e contro le regole, contro il sistema e per una dignità umana, decide di voler seppellire quel ragazzo con l'aiuto di un rabbino. In quel girone dantesco, la sua caparbietà diventa la sua ossessione e per quella è anche capace di tradire i suoi “compagni” che stanno organizzando una rivolta contro i loro aguzzini.


Racchiuso nel quadrato dei 4:3, l'occhio di Saul è il nostro, come lo è il nostro orecchio per sentire e vedere la bestialità nazista. La telecamera perennemente attaccata al suo volto e alle sue spalle (segnate da una enorme x rossa), l'olocausto è filtrato da grida, rumori, tonfi, spari, ordini urlati in tedesco. Un inferno che non cerca compassione ma amplifica l'atrocità della morte in maniera non convenzionale. La forza del film è il non mostrare l'orrore che si svolgeva attorno ai deportati, in quanto non esiste una testimonianza tale per giustificare una simile crudeltà. Intollerabile nella sua realizzazione, l'esordio di Laslo Nemes è uno di quelli che non si dimenticano, dove la forsennata ricerca di una sepoltura di un corpo giovane è il riscatto e la dignità della morte. Il quel ragazzo, figlio “illegittimo” di Saul, c'è tutta la pietas negata ai molti che vennero massacrati in nome di una ideologia “insana” e bestiale. Capolavoro disturbante e sconvolgente, sbalorditivo nella sua essenza è un raro caso di opera a ricordo di tutte le vittime dell'olocausto. Da vedere e rivedere senza se se e senza ma.

Giudizio ****



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Il trailer:



(Giovedì 21 Gennaio 2016)


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