 Piccolo capolavoro di idee a basso costo Lo chiamavano Jeeg Robot Er suppereroe de noantri...
di Roberto Leggio Nella periferia “becera” di una Roma distante e aliena, un ragazzo di strada è in fuga dopo un furto. Per sfuggire a due poliziotti che probabilmente lo sbatteranno in cella, si getta nel Tevere finendo in un fluido che gli dona dei “superpoteri”. Cambiato nella forza e nella “mente”, diventa l’idolo di una ragazzina, che vede in lui l’incarnazione del suo eroe preferito: Jeeg Robot. Il quid è semplice: porsi dalla parte della giustizia o approfittarne per essere il criminale più grande di tutti?

Accattone incontra Superman ed il gioco è fatto. Gabriele Mainetti, regista esordiente che si è cibato di fumetti e cartoni Manga, ha pensato bene di miscelare i superpoteri con la realtà coatta della borgate dirigendo un film d’azione ed ironia, che va in collisione con il nostrano cinema tradizionale. Superiore al bambino “evanescente” di Gabriele Salvatores, il film di Mainetti è un vero unico caso di un'opera scritta, montata ed interpretata benissimo; una vera chicca da “quattro soldi” con molte idee e genialità. Costato una pipa di tabacco, con Claudio Santamaria nella sua migliore interpretazione, coniuga Pasolini con la Marvel, rendendo giustizia ad un cinema libero di volare alto grazie alle idee e la solidità di una sceneggiatura (per una volta) non sciatta e popolare. Da non lasciarselo scappare per nessun motivo.
Giudizio ***

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(Venerdì 26 Febbraio 2016)
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