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![]() Un nuovo film d'inchiesta firmato da Renzo Martinelli Ustica La quarta verità sul disastro fra documentazione e fiction di Oriana Maerini Renzo Martinelli non tradisce la sua cifra stilistica e la sua passione per il cinema d'inchiesta con la sua ultima pellicola Ustica. Prima la tragedia del Vajont, po il caso Moro ora uno dei Misteri d'Italia più dolorosi ovvero il disastro che accadde il 27 giugno 1980. Il regista propone un'altra verità, la quarta, basandosi sul lavoro svolto dal giudice Priore e raccolto in 5000 pagine dopo le tre ipotesi, finora avanzate e mai confermate: cedimento strutturale dell'aereo, una bomba a bordo, un missile. Martinelli annuncia con il suo film, dopo di tre anni di studio e di lavoro a fianco di magistrati, ingegneri aeronautici per analizzare la mole enorme di perizie e testimonianze raccolta nel corso degli oltre trent'anni che a far precipitare il DC9 dell'Itavia fu la collisione in volo con un aereo militare USA che inseguiva un Mig libico allo scopo di abbatterlo. Il regista documenta in modo esaustivo la sua convincente verità cinematografica supportata, peraltro, dal giudice Priore che, in conferenza stampa, evoca il segreto di stato e parla di reperti smarriti. Il cinema può dove la magistratura non arriva? Non è la prima volta che il mondo della celluloide si occupa del caso Ustica: Il muro di gomma di Marco Risi, Ustica una spina nel cuore di Romano Scavolini e Sopra e sotto il tavolino di Gianluca Cerasola e Giampiero Marrazzo e quest'ultima pellicola segna un altro pezzo del puzzle.
(Giovedì 31 Marzo 2016) |
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