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Antimovie sperimentale di ultraviolenza

Hardcore!

Poca trama, tanti morti ammazzati e la voglia palese di stupire a tutti i costi


di Roberto Leggio


Quasi ucciso e ridotto ad un rottame umano, Henry risorge senza alcun ricordo in un bianco laboratorio grazie alla tecnologia sperimentale della moglie che l'ha assemblato come un sorta di cyborg immortale. Non avendo ancora il dono della parola (quella gli verrà installata più tardi) dopo solo 5 minuti della nuova vita si trova a dove salvare se stesso e sua moglie che è stata rapita da un esercito di mercenari al soldo di un “pazzoide” con in testa un piano per dominare il mondo. Fuggendo lungo le strade di Mosca, città a lui aliena, Henry deve uccidere tutti per non essere ucciso e venire a capo dell'assurdo complotto messo in piedi per ottenere la sua tecnologia.


Se il cinema è arte, Hardcore è un esperimento così potente e disturbante da non essere ascritto a nessun genere. Arte è stupore, metafora della vita o della creazione. Hardcore non lo è. Almeno non nel senso figurato del termine. E' solamente un tentativo adrenalinico, girato tutto in soggettiva con telecamerine GoPro che portano direttamente dentro l'azione. Videomovie di intollerabile violenza è un frullato di “qualcosa” mai visto al cinema (forse solo per alcuni casi come Enter the Void, ma con altre intenzioni), anche perché non è cinema, ma un sanguinoso e artificioso videogame sparatutto per giovani annoiati. Il titolo mutuato dall'inglese che vuole spiegare qualcosa di altamente spinto e estremizzato oltre i limiti; corre sul filo dell'assurdo dell'ultra violenza con il solo scopo di stupire senza trovare una vera trama. Fuggi, corri, uccidi e così via interpolando gli addendi, per non arrivare in fine da nessuna parte. Il regista russo Ilya Naishuller, mixa Robocop con Gran Theft Auto e moltissimo altro, facendone un'opera innovativa, ma fastidiosa, splatterpunk, godibile solo nei primi dieci minuti, per poi essere clone e ripetitivo negli episodi e nelle situazioni successive. Produce Timur Bekmanbentov, regista dei Guerrieri del Giorno e della Notte, folgorato dal video musicale Bad Motherfucker dei Biting Elbows dello stesso autore, che in fin dei conti è il compendio ed estensione del film stesso. Concept privo di genialità (nel suo folle ipnotismo ha anche alcune punte grottesche) che anche senza spoiler fa capire in anticipo chi siano i veri buoni ed i veri cattivi (attenzione alla moglie del protagonista), rendendo in fondo l'avventura di Henry vana e vacua come un livello di Doom. Arte del coraggio e dell'innovazione dicevamo all'inizio. Il cinema del futuro (come recita lo slogan del film) speriamo sia ben altro.

Giudizio *




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Il videoclip da cui è nata l'idea del film






(Mercoledì 6 Aprile 2016)


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