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 Un delicato affresco del Giappone nell’era del boom economico Buon giorno DVD edito da Tucker Film e distribuito da CG Entertainment
di Andrea Coco  Titolo:Buon giorno Titolo originale Ohayo Paese, Anno Giappone, 1959 Regia Yasujiro Ozu Principali interpreti Sata Keiji; Kuga Yoshiko; Chishu Ryu Sceneggiatura: Ozu Yasujiro, Noda Kogo Fotografia: Atsuta Yuharu Yasujiro Montaggio: Hamamura Yoshiyasu Colonna sonora: Toshiro Mayuzumi Genere Drammatico Produzione CG Entertainment, 2016 Dati tecnici 94 min. Restaurato
Specifiche tecniche DVD Formato: 4/3 1.33:1 Audio: Giapponese Dolby Digital 1.0 Sottotitoli: Italiano / Italiano per non udenti Contenuti speciali DVD: Trailer della retrospettiva Ozu Yasuijiro, Galleria fotografica Specifiche tecniche Blu-ray Formato: HD 1080 24p 4/3 1.33:1 Audio: Giapponese Dolby Digital 1.0 / Giapponese DTS - HD - Master audio 1.0 Sottotitoli: Italiano / Italiano per non udenti Contenuti speciali blu-ray: Trailer della retrospettiva Ozu Yasuijiro, Galleria fotografica
Trama:
Giappone fine anni cinquanta. Il Paese si è ripreso dalle distruzioni causate dalla seconda guerra mondiale, sta vivendo una fase di notevole espansione economica, e studiare la lingua dei vincitori, gli americani, è diventato importante per trovare un buon lavoro. Almeno questo è quello che pensano i genitori di Minoru e Isamu Hayashi, mandati in città a frequentare un corso d’inglese. I due fratellini, invece, non sono della stessa opinione e si fermano nell’abitazione dei vicini per assistere a un incontro di sumo, trasmesso in televisione. Di fronte ai rimproveri del padre e al suo rifiuto di comprare un apparecchio televisivo, Minoru e Isamu attuano una originale forma di protesta: sciopero della fame e del silenzio. Un comportamento che, unito a un calo del rendimento scolastico, alla fine si rivelerà vincente. Tornati a casa dopo un tentativo di fuga, troveranno, infatti, la televisione ad attenderli. E le nuove generazioni ipertecnologiche potranno così celebrare la loro prima vittoria sul vecchio Giappone dei samurai.
Recensione:
Buongiorno (Good Morning in inglese, Ohayö in giapponese) è una delicata commedia corale che descrive i cambiamenti sociali in corso nel paese nipponico alla fine degli anni cinquanta, con una particolare attenzione al mondo dei bambini. La storia è ambientata in un modesto ma dignitoso e ordinato quartiere periferico di Tokyo, dove vivono a stretto contatto diversi nuclei familiari formati da più generazioni di persone, simbolo delle varie mentalità presenti nel paese. I vecchi, i più legati alla tradizione del Giappone, che hanno sostenuto lo sforzo economico del paese durante la guerra e nella fase di ricostruzione post bellica, oramai stanchi e desiderosi di andare in pensione. Gli adulti, la generazione di mezzo, influenzati dalle mode occidentali, ma al tempo stesso legati alle regole sociali ricevuti da giovani e preoccupati per un mercato del lavoro ancora instabile. E, infine i bambini, i veri protagonisti del film, conquistati dalla modernità, dal nuovo che avanza e poco disponili a seguire le regole dei più grandi. Un “nuovo” che si presenta sotto le forme ambivalenti degli elettrodomestici. Ben graditi dalle tradizionali quanto pettegole donne del quartiere quando si tratta di lavapanni, meno apprezzati quando, invece, hanno l’aspetto di una televisione. Non a caso a possedere un simile apparecchio è una giovane coppia mal vista per i loro costumi “poco seri”. Ma il cambiamento è in atto e nulla può fermarlo, soprattutto se incarnato da una coppia di irriverenti fratellini. E all’inglese, un noioso strumento per conquistarsi un futuro migliore, una scelta tipicamente da adulti, preferiscono uno mezzo seducente che li fa sognare, come tutti i bambini d’altronde. Inutili i rimproveri, anzi peggio, controproducenti. Di fronte all' invito del padre a non replicare, mettono in atto una efficace rappresaglia che destabilizza la comunità, fornendo a tutti, l’ennesimo inutile argomento di conversazione. E proprio questo è il punto nodale dell’opera, messo un evidenza dai due Gian Burrasca con una franchezza tipica della loro giovane età: i dialoghi superflui degli adulti, formali ma privi di contenuto. “Perché gli adulti parlano troppo e delle loro piccole cose”. Di fronte alla prolungata resistenza dei due bambini, genitori capitolano consapevoli che nella vita “i convenevoli sono facili, più difficile dire le cose importanti”. Un film con una trama all’apparenza semplice ma dal significato profondo, ben realizzato da Ozu Yasujiro, che la versione restaurata permette di apprezzare in maggior misura, soprattutto per quanto riguarda i dettagli di natura cromatica. Per realizzare questo lungometraggio, infatti, il regista scelse di lavorare con lo stesso direttore della fotografia, Atsuta Yuharu, e con la stessa pellicola (Agfa) dei precedenti film a colori, a conferma di uno stile di cui era soddisfatto, dove si prediligeva l’utilizzo dei colori pastello. Fermo restando che, accanto ai colori tenui, si manifesta la forte tendenza pittorica in Ozu a inserire elementi dai colori estremamente vivaci. In “Buon giorno” questo si rivela, ad esempio, nel bollitore di un rosso acceso che i bambini rubano di nascosto ai genitori per placare la sete. Il film è in lingua originale ma i sottotitoli in lingua italiana sono ben visibili, mentre l’audio è leggermente basso ma non tale da impedire l’ascolto dei dialoghi in lingua originale e della colonna sonora curata da Toshiro Mayuzumi, che ha provveduto a inserire tra i brani un concertino di peti, la passione dei due fratellini protagonisti della storia. I contenuti speciali prevedono una galleria fotografica con le foto a colori e bianco e nero dei film e un trailer della retrospettiva dedicata a Ozu, perché il film può essere acquistato sia singolarmente (DVD) sia in edizione cofanetto (DVD o Blu Ray) assieme ad altri cinque capolavori del regista, restaurati digitalmente dalla major nipponica Shochiku. Infine l’edizione cofanetto Blu Ray comprende il libro Ozu Yasujiro, Autunno e primavera di Giorgio Placereani (con due saggi inediti di Dario Tomasi e David Bordwell).
(Giovedì 14 Luglio 2016)
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