 Stesso bosco, stessa strega, stessi “punti di vista” Blair Witch Copia e incolla di un cult
di Roberto Leggio Nel bosco del strega qualcosa non torna. Diciotto anni fa la povera Heather è scomparsa assieme ai suoi due compagni, mentre documentavano la leggenda che grava sui boschi nei dintorni di Burkittsville. Oggi il fratello di Heather è ancora convinto che lei sia viva, anche grazie ad un video caricato su youtube da una coppia di appassionati di quella vecchia storia. Convinto un gruppo di amici, a cui si uniranno un paio di abitanti del luogo, a filmare in soggettiva gli esiti della loro ricerca, la banda di ragazzi si trovano a competere con qualcosa che va oltre l'umana comprensione anche perché la leggenda della strega di Blair è più reale di quanto si possa immaginare.

Agli albori di internet la strega divenne virale. Immagini cupe, sghembe, imperfette, perennemente in movimento in un bosco del Maryland di tre studenti che si perdono, si spaventano e spariscono nel nulla. Prototipo del foundfootage, fu un successo planetario da 300 milioni di dollari su una spesa ridicola (gli autori Sanchez e Myrick ipotecarono le loro carte di credito), diede forma e sostanza a decine (centinaia?) di emuli in tutto il mondo, perfino in Italia dove lo sfortunato Road to L. - Il mistero di Lovecraft, fu il primo mockumentary della storia nostrana che si scontrò purtroppo con le miopie produttive e distributive che lo relegarono all'oblio. Oggi la strega è di nuovo tra noi, con le stesse dinamiche, stesse immagini instabili, ma invece di una telecamera, mostra più punti vista e perciò più “profondità” di campo e di terrore. La storia è pantografata dall'originale, solamente che qui i futuri morituri sono di più, ognuno o quasi munito di un proprio “occhio clinico” per sondare gli orrori del bosco; che tra l'altro viene scandagliato nell'intimo da un drone con lo scopo di dare al buio (e i suoi misteri) più protagonismo. Producono i due ex registi che diedero corpo e anima ad un prodotto “folle” quanto innovativo, ma il risultato è di deja-vu. Anche troppo. Perché dal bosco della strega di Blair, una volta entrati non se esce proprio più (e non prendetela solo come una metafora).
Giudizio *

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(Lunedì 19 Settembre 2016)
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