Cosa fanno gli animali di casa quando non ci siamo?
Pets
Due cani perduti e “ritrovati” a New York
di Roberto Leggio
Max, un amabile terrier, vive agiatamente in un piccolo appartamento a New York. Katie, la padroncina che lo ha strappato dalla strada, lo tratta come un re ed egli la aspetta trepidante tutte le sere in attesa delle sue coccole. Il suo dorato “mondo” si infrange quando Katie rientra accompagnata da Duke, un cagnone peloso a cui a deciso di dare ulteriore affetto. Sentitosi tradito Max fa di tutto per essere ancora al centro dell'attenzione, ma a causa di un dispetto si ritrovano sperduti tra le strade di New York e facili prede della gang di un coniglietto che odia i padroni. Con gli accalappiacani alle calcagna e gli sgherri del coniglietto che li vorrebbero tenere prigionieri nelle fogne della città, l'unica possibilità che hanno i due “fratelli” è quella riposta nella spasmodica ricerca dei loro amici Pets, guidati dalla cagnetta Gidget segretamente innamorata di Max.
Ma cosa fanno tutto il giorno i nostri piccoli amici, nell'attesa del nostro ritorno a casa? Bella domanda. C'è chi ascolta a tutto volume hard rock, chi vorrebbe innamorarsi, chi organizza festicciole tipo rave, chi invece muore di invidia per non essere più il cocco di casa. Detto questo mettevi l'anima in pace. Niente di ciò è vero, tranne forse che se davvero potessero fare delle scelte, farebbero della loro loquace e “noiosa” vita, una avventura tutta di corsa e andrenalinica. Ed infatti è quello che accade in quest'opera che vuole mostrare la vita segreta dei nostri animaletti, attingendo a piene mani da podromi più famosi (Toy Story, Lilli e il vagabondo e gli Aristogatti, tanto per citarne alcuni), emuli ed entrati di prepotenza nell'immaginario collettivo di chiunque. Ma qui la Disney/Pixar non c'entra. Pets è di prepotenza un prodotto della Illumination Entertainment (quella che ha creato i Minions e il volto arcigno ma fondatamente buono del “Cattivissimo” Gru) e perciò molto delle dinamiche provengono proprio dalla struttura che ha dato fortuna in pochi anni a questa casa di “animazione” nata per divertire dentro uno scantinato. Ma al contrario di quanto si possa immaginare questo nuovo lungometraggio diretto da Chris Renaud (papà proprio di Cattivissimo Me) e Yarrow Chaney, non ha la forza ne la tempra per bissare e continuare con quel tipo di comicità slapstick. Anche perché l'idea di partenza dell'operazione funziona solo per i primi venti minuti, per poi dipanarsi in un action-movie ripetitivo e iperutilante nel quale tutto si depotenzia alla “ricerca” di libertà e soprattutto di un agognato ritorno a casa. Max, il terrier ed il “forzato” fratellastro spinone Duke ne passeranno di tutti i colori per tenere alta l'attenzione, ma la scena gli viene spesso rubata dal coniglietto sociopatico che in cuor suo vorrebbe una vita senza screzi, magari tra le braccia amorevoli di un bambino. Il messaggio di voler bene agli animali resta inalterato, però la sensazione è che il film non abbia azzardato altra audacia come nei Minions e appunto in Cattivissimo Me. Così il filo conduttore ne resta mozzato, anche perché sarebbe stato bello o magari più esilarante esplorare le manie e le bizzarrie dei “nostri” amichetti. Ed il film ne avrebbe guadagnato eccome. E noi saremmo stati osservati “davvero” con occhi diversi.