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Alla ricerca dell'anima perduta

The Knight of Cups

Magnificente, prolisso, enigmatico Malick


di Roberto Leggio


Stordito e perso nel mondo nevrotico di Hollywood, lo sceneggiatore Rick, si risveglia dal torpore dell'intimo dopo un terremoto. A furor di metafora affronta un viaggio nel proprio io alla ricerca della pace interiore senza trovarla, affrontando sei donne bellissime, un padre con la mente cancellata da un dolore insanabile, un fratello litigioso, ville enormi affacciate sul mare e luoghi di piacere e di perdizione. Come una carta dei tarocchi, viene smazzato e piazzato sul tavolo della vita con la paura di affrontarla, travolto da paesaggi ipnotici che forse portano alla risposta definita: l'esistenza è la concatenazione di una serie di eventi che si moltiplicano all'infinito per poi ricominciare in un eterno inizio.


Prendendo spunto dagli arcani maggiori dei Tarocchi, Terence Malick mette in scena il suo film più misterioso e criptico. Senza una vera narrazione di sceneggiatura, un disilluso sceneggiatore di Hollywood cerca un proprio centro. Come Cavaliere di Coppe vaga alla scoperta di se stesso e della sua anima dopo un terremoto, che lo risveglia dal torpore esistenziale. La divinazione avviene attraverso un viaggio “iniziatico”, tanto intimo quanto personale, nel quale spesso si perde tra donne bellissime (alcune amate, molte abbandonate, spesso sconosciute), un fratello incontenibile e un padre “svanito” nel dolore, case enormi e vuote, locali e luoghi di perdizione (Los Angeles, Las Vegas), grattacieli svettanti, cieli immensi, acqua di mare, di lago, di palude, di piscine, deserti e montagne da osservare stupefatti e magari da scalare; senza mai trovare quello che andava cercando. Non c'è un vero senso nel nuovo lavoro del più enigmatico regista americano, anche perché la ridondanza di immagini bellissime, sottolineate dall'immancabile e a volte stucchevole voce fuori campo, soverchiano lo scopo della narrazione. Film senza trama, prolisso e volutamente metafisico, perde pian piano la meraviglia che vorrebbe apportare nello scoprire il mondo senza via d'uscita dello scrittore e del pianeta stesso, destinato alla coazione a ripetersi all'infinito senza alcun senso di continuità.

Giudizio *1/2




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(Martedì 8 Novembre 2016)


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