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Il liberalismo nell’America di Donald Trump

Scappa

Satira horror sui rapporti interrazziali post Barack Obama


di Roberto Leggio


Indovina chi viene a cena, nel 2017. Chris è un giovane afroamericano che viene costretto dalla sua fidanzata bianca a far visita ai genitori di lei. Una volta giunti nella tenuta di famiglia, il ragazzo capisce il vero motivo che si cela dietro quell’invito, anche perché il comportamento eccessivamente accomodante nei suoi confronti può sembrare un tentativo di gestire il loro imbarazzo verso il rapporto interrazziale della famiglia. Con il passare del tempo e con l’arrivo di amici e parenti dei genitori di lei, Chris fa una serie di scoperte via via sempre più inquietanti che lo portano ad una verità che non avrebbe mai potuto immaginare.


Out of the blue and into the black. Lo cantava Neil Young negli anni ’70, riferendosi alla malanima di un’America (lui è canadese) sempre in lotta con se stessa. Get Out (come da titolo originale) è la possente metafora di questa America trumpista che ha cancellato il buonismo (e raziocinio) dell’epoca Obama, amplificando le divisioni intrinseche da secoli nella società statunitense. Come il testo di quella canzone, l’America attuale è uscita del blu e si è infilata in un cunicolo oscuro dal quale sarà difficile uscirne. Laureando, colto, proveniente dai bassifondi, Chris è un afroamericano, innamorato di una ragazza bianca “progressista”, che uno slancio di onesta “familiare” lo vuole presentare a tutti i costi ai suoi genitori. Benestanti, ben pensanti, così liberali che avrebbero votato (se ne avessero avuto la possibilità) una terza volta per Barack Obama. All’arrivo del genero si mostrano da subito disponibili, ma il loro comportamento appare da subito ambiguo. Quello che traspare è che Chris viene accettato con un “animaletto” da compagnia, così da non far sfigurare le loro idee democratiche e altruiste. Il quid della vicenda è racchiuso proprio nell’atteggiamento dei parenti di lei, al cospetto di un fidanzato di “colore”. Ma anche, e soprattutto, dallo strano simposio di amici e parenti bianchi che si riuniscono quel fine settimana in quella grande casa nei pressi di un bosco, con il quale il protagonista dovrà interagire nei due giorni del suo soggiorno assieme alla sua amata. Scappa è una satira thriller-horror sul liberalismo americano con tanti colpi di scena e una sceneggiatura che fa a pezzi il perbenismo americano. I neri sono la “macchia” dell’anima di questo grande paese, che nonostante abbia combattuto una guerra fratricida per garantire a tutti pari diritti e pari dignità, vive e vegeta ancora nel razzismo. Non usa mezze misure il regista Jordan Peele nel mostrare la mostruosità che si cela dietro i sorrisi del cosiddetti liberali, stemperando però la tensione con trovate geniali e per nulla banali. Così Chris, il fidanzato, con calma e logica comprende che è solo la sua “razza” ad essere in perenne pericolo. Si ride amaramente durante la visione del film e anche quando il gore entra di prepotenza nella narrazione, lo spavento è più sulla possente metafora che la trama fa trasparire, che sul possibile terrore che invade lo schermo nella sua totale e appagante catarsi.

Giudizio ***



(Domenica 30 Aprile 2017)


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